La Thailandia riduce la dipendenza energetica sfruttando i combustibili puliti

raffineriaThailoil, azienda statale tailandese, sta portando avanti l’implementazione dello stabilimento di Laemchabang (provincia di Chonburi, a circa 125 km da Bangkok). Questi lavori consentiranno alla compagnia petrolifera di aumentare la sua capacità di lavorazione del greggio. Passerà dagli attuali 275.000 bpd a circa 400.000 bpd nel 2023.

I costi del progetto

L’investimento stimato è pari a 4,8 miliardi di dollari dall’approvazione del progetto nel 2018. L’infrastruttura, oltre a lavorare il greggio leggero, avrà un’unità di distillazione del greggio (Cdu), un’unità di produzione di idrogeno e un’unità di recupero energetico (Eru).

Quest’ultima produrrà fino a 250 MW di elettricità e 175 tonnellate di vapore all’ora. Sufficienti a coprire il fabbisogno energetico dell’impianto.

Le attività sottese al contratto

I lavori di ampliamento dell’impianto, noto anche come Clean Fuel Project, prevedono inoltre l’installazione di nuovi moduli rack preassemblati (Par).

Per questo STP&I, azienda pubblica specializzata nella progettazione e costruzione di strutture in acciaio, ha cercato la collaborazione di Sarens. L’accordo è finalizzato al sollevamento e l’assemblaggio di varie unità Par da 104 a 392 tonnellate presso i nuovi stabilimenti di Thailoil.

I vantaggi dell’infrastruttura

Quando entrerà in funzione nel 2023, questo impianto consentirà alla Thailandia di diventare un importante hub di lavorazione del greggio in Asia. Migliorando così la qualità dei combustibili consumati nel paese, aumentando l’indipendenza energetica dai paesi terzi. Riducendo al contempo l’impronta ambientale delle navi che trasportano il greggio.

Ricordiamo, infine, che secondo gli analisti, i livelli operativi manterranno i prezzi della benzina negli Stati Uniti al di sotto dei loro massimi primaverili. Permettendo ugualmente forti guadagni alle raffinerie.

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