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Eliminazione del greenwashing (dichiarazioni infondate sulle caratteristiche di sostenibilità di un prodotto di investimento), neutralità normativa e parità di condizioni operative. Sono questi i tre pilastri del nuovo regolamento in materia di obblighi di informativa relativi agli investimenti sostenibili su cui lo scorso 7 marzo è stato raggiunto l’accordo tra Parlamento Europeo e Stati Membri.

Obiettivi

Tra gli obiettivi delle nuove norme c’è la volontà di rafforzare e migliorare “la comunicazione delle informazioni che gli ideatori di prodotti finanziari e i consulenti finanziari devono fornire agli investitori finali”.

Come integrare nei processi i rischi ambientali

Più in dettaglio il nuovo regolamento stabilisce le modalità con cui i partecipanti ai mercati finanziari e i consulenti finanziari devono integrare nei rispettivi processi i rischi e le opportunità ambientali, sociali o di governance (ESG). Il tutto con l’obiettivo di adempiere al loro dovere di agire nel migliore interesse dei clienti.

Norme uniformi per la comunicazione agli investitori

Il documento fornisce inoltre, come spiega una nota della Commissione Europea, delle “norme uniformi sulle modalità secondo cui gli stessi partecipanti ai mercati finanziari devono comunicare agli investitori di aver assolto l’obbligo di integrazione dei rischi e delle opportunità ESG”.

Disciplinare le asimmetrie informative

In questo modo si interviene per arginare le “asimmetrie informative riguardanti gli aspetti di sostenibilità tra gli investitori finali, da un lato, e i partecipanti ai mercati finanziari o i consulenti finanziari, dall’altro”.

Comunicare impatti negativi

Il regolamento impone anche di rendere noti gli impatti negativi sugli aspetti ESG. Si tratta ad esempio di attività che possono inquinare le acque o produrre danni alla biodiversità.

Scelte più informate sugli investimenti

“L’UE è strenuamente impegnata ad attuare l’accordo di Parigi e a guidare la lotta globale contro i cambiamenti climatici – sottolinea in una nota Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per l’Euro e il dialogo sociale, nonché per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali – grazie all’accordo odierno ci assicuriamo che il sistema finanziario operi in questa direzione. Le nuove norme sull’informativa metteranno gli investitori e i cittadini in condizione di compiere scelte più informate, in modo che il loro denaro sia utilizzato in maniera più responsabile e a beneficio della sostenibilità”.

Favorire gli investimenti green

“L’accordo di Parigi costituisce una formidabile opportunità di investimento: dobbiamo coglierla – spiega in nota Jyrki Katainen, Vicepresidente responsabile per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività – l‘accordo odierno contribuirà a fare del settore finanziario europeo una delle principali destinazioni mondiali per gli investimenti nelle tecnologie verdi”. 

Il contesto

Queste norme erano state inizialmente proposte dalla Commissione nel maggio 2018 nell’ambito del piano d’azione sulla finanza sostenibile e dell’Unione dei mercati dei capitali. Le nuove regole in tema di investimenti green rientrano nell’insieme di misure con cui l’Unione Europea si impegna, tramite l’agenda UE per lo sviluppo sostenibile e l’agenda per la neutralità in termini di emissioni di carbonio, a collegare la finanza alle esigenze dell’economia reale. Si tratta inoltre di un passo non più nel percorso di realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite del 2012 e dei traguardi fissati dall’accordo di Parigi sul clima del 2016.

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