SostenibilitàokIl Green deal europeo deve rimanere centrale per una ricostruzione resiliente nel post Covid 19”. E’ questo il focus di un messaggio firmato da 11 ministri dell’Ambiente dell’UE, tra cui il ministro italiano Sergio Costa.

Il mondo sta affrontando una crisi senza precedenti. In poche settimane, la pandemia Covid-19 si è diffusa nel mondo provocando un’enorme tragedia umana e una battuta d’arresto economica di cui non abbiamo ancora visto il pieno impatto. Le nostre società hanno chiuso i battenti, le frontiere sono chiuse, la disoccupazione è in forte aumento e le aziende stanno soffrendo”, si legge nella lettera.

L’attenzione attualmente è concentrata sulla lotta alla pandemia e alle sue conseguenze immediate. Dobbiamo comunque iniziare a prepararci per ricostruire la nostra economia e introdurre i necessari piani di ripresa che possano ridare all’Europa e ai suoi cittadini un progresso e una prosperità rinnovati e sostenibili – spiegano gli 11 ministri dell’Ambiente – nel fare ciò, dobbiamo ricordarci che la crisi climatica ed ecologica perdura e che lo slancio nel combattere questa battaglia deve rimanere una priorità dell’agenda politica”.

“Agire tempestivamente è essenziale”

Nella lettera si sottolinea come la crisi sanitaria in atto ci insegni che “agire tempestivamente è essenziale”. Pertanto, spiegano i ministri dell’Ambiente: “dobbiamo mantenere lo slancio e il livello di ambizione al fine di mitigare i rischi e i costi dell’inazione sul fronte dei cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità”.

Non possiamo permetterci battute d’arresto che possono avere effetti disastrosi sul nostro clima, sulla biodiversità e sull’ambiente, nonché sulla salute umana e sull’economia. Queste crisi ci hanno ricordato che le risposte devono essere trovate in modo concertato attraverso una risposta europea comune. La capacità di azione dell’UE dipende in gran parte dalla nostra capacità di lavorare insieme in modo solidale per costruire un ponte tra la lotta contro il Covid-19 e quella contro la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico”, aggiungono.

Un piano di ripresa che includa la transizione green

“Accogliamo pertanto con grande favore che i capi di Stato e di Governo il 26 marzo abbiano invitato la Commissione a iniziare a lavorare su un piano globale di ripresa dell’UE che comprenda la transizione verde e la trasformazione digitale”, spiegano inoltre i ministri.

“Chiediamo alla Commissione di utilizzare il Green deal europeo quale quadro di riferimento per questo esercizio e quindi di continuare il percorso di attuazione delle iniziative ivi previste”, aggiungono sottolineando come il Green deal costituisca una nuova strategia di crescita per l’UE. In quest’ottica tanti saranno i benefici per la crescita delle economie e la creazione di lavoro sia e per l’accelerazione di un percorso virtuoso capace di abbinare sostenibilità ambientale ed economica.

“Approfondire elementi del Green deal”

I ministri, nella lettera, incoraggiano inoltre la Commissione europea “ad approfondire gli elementi del Green deal, compreso il Piano europeo per gli investimenti del Green deal, che può essere portato avanti per favorire la ripresa verde e una equa transizione”.

Dobbiamo aumentare gli investimenti, in particolare nei settori della mobilità sostenibile, delle energie rinnovabili, delle rigenerazioni edilizie, della ricerca e innovazione, del recupero della biodiversità e dell’economia circolare”, aggiungono nel testo.

Innalzamento target al 2030

Altro tema toccato nel testo è stato l’innalzamento del target al 2030 dell’Ue.

“Dobbiamo invece rimanere determinati ad innalzare il target al 2030 dell’UE entro la fine di quest’anno, rispettando la tempistica stabilita dall’Accordo di Parigi nonostante il rinvio della Cop26, e stimolando gli altri attori globali ad innalzare a loro volta le proprie ambizioni. In quest’ottica, siamo lieti che la Commissione sia sulla via giusta per presentare entro settembre 2020 una valutazione di impatto per elevare le ambizioni dell’UE per il 2030 e tagliare le emissioni di gas a effetto serra tra il 50% e il 55% rispetto ai livelli del 1990”, spiegano i ministri.

Inoltre, dobbiamo mantenere e rafforzare i validi strumenti regolatori dell’UE come il sistema di scambio di quote di emissioni, gli standard ambientali e le politiche settoriali, e renderli più efficienti per ridurre le emissioni nel modo più conveniente dal punto di vista economico, tracciando al contempo un percorso per le imprese europee verso un futuro verde e l’economia circolare”, aggiungono.

“Dobbiamo inviare un forte segnale politico al mondo e ai nostri cittadini, mostrando che l’Europa sarà leader e darà l’esempio anche in tempi difficili come quello attuale e aprirà la strada verso la neutralità climatica e l’attuazione dell’Accordo di Parigi. Nello stesso spirito, un’azione tempestiva volta a proteggere e conservare la biodiversità deve costituire una parte fondamentale della nostra risposta alla crisi globale sanitaria e ambientale e un aspetto chiave allo scopo di assicurare la sopravvivenza e il benessere delle nostre società”, concludono.

Gli undici ministri firmatari 

  • Leonore Gewessler, federal Minister for climate action, environment, energy, mobility, innovation and technology of Austria
  • Dan Jørgensen, Minister for climate, energy and utilities of Denmark
  • Krista Mikkonen, Minister of the environment and climate change of Finland
  • Sergio Costa, Minister of environment, land and sea of Italy
  • Juris Pūce, Minister for environmental protection and regional development of the republic of Latvia
  • Carole Dieschbourg, Minister for the environment, climate and sustainable development of Luxembourg
  • Eric Wiebes, Minister of economic affairs and climate policy of the Netherlands
  • João Pedro Soeiro de Matos Fernandes, Minister for environment and climate action of Portugal
  • Teresa Ribera Rodríguez, fourth vice-president of the Government and Minister for the ecological transition and demographic challenge of Spain
  • Isabella Lövin, Minister for environment and climate, and deputy Prime Minister of Sweden
  • Élisabeth Borne, Minister for the ecological and inclusive transition of France

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