Climbing for climate
Climbing for climate

Si avvia a conclusione la quarta edizione di Climbing for climate, l’evento organizzato dalla Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus) e dal Club alpino italiano (Cai), che raccoglie sempre più adesioni tra le università italiane aderenti alla Rete e ai comitati territoriali del Cai.

La quarta edizione del Climbing for climate è patrocinata dal Ministero della Transizione Ecologica, dalla Conferenza dei rettori delle università italiane, dalla Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile e dal Comitato Glaciologico Italiano.

L’obiettivo di Climbing for climate

Obiettivo dell’evento è sensibilizzare opinione pubblica locale, nazionale e internazionale sugli effetti dei cambiamenti climatici attraverso le comunità universitarie che si impegnano in escursioni e trekking nei territori, percorrendo aree protette e luoghi in cui gli effetti del cambiamento climatico sono palesi.

Gli Atenei che hanno aderito all’iniziativa

Gli Atenei che da nord a sud hanno aderito all’iniziativa sono 43, i quali hanno organizzato tra luglio e l’inizio di ottobre, 25 iniziative in 16 Regioni italiane, coinvolgendo oltre 1300 persone tra studenti, docenti, ricercatori e personale degli Atenei, rappresentanti del Cai e giornalisti che hanno partecipato alle escursioni su tutto il territorio nazionale.

Alcuni luoghi delle escursioni

Tra i luoghi delle escursioni: Monte Focalone, Majella; Cava de’ Tirreni, Bretella sentiero Italia con Acquedotto romano; Acquedotto medievale, Sorgente Travettenara; Valle delle Ferriere, Amalfi; Massiccio del Matese; Riserva Naturale Orientata Guadine Pradaccio; Riserva Naturale Salse di Nirano; Rifugio Fratelli Grego, Località Sella Sompdogna e tanti altri.

L’iniziativa è stata inaugurata il 21-22 luglio scorso con l’evento di rilevanza nazionale svoltosi in Valle d’Aosta, sulle pendici del Monte Bianco, e organizzato dalle quattro Università piemontesi, dall’Università della Valle D’Aosta, dall’Università degli Studi di Brescia e dal Club Alpino Italiano, sezione di Brescia. L’evento sul Monte Bianco è stato patrocinato anche da Legambiente e Unita (Universitas Montium).

Durante le escursioni al lago del Miage e al Col des Flambeaux, i partecipanti hanno potuto osservare a distanza di sicurezza i ghiacciai e analizzare gli effetti del riscaldamento globale in alta montagna. 

È crescente il numero degli atenei che partecipano a questa campagna, divenuta ormai, dopo quattro anni di implementazione, l’iniziativa di sensibilizzazione più importante svolta dalle università italiane della Rus, insieme al Club alpino italiano, verso la grave crisi climatica in atto, dichiara Patrizia Lombardi, presidente della Rus e vice-rettrice per il Campus e le comunità sostenibili del Politecnico di Torino. “Le Università sono attori importanti della transizione ecologica e svolgono un ruolo chiave nell’azione di contrasto alla perdita di biodiversità che interessa tutti i territori e le comunità locali, grazie al perseguimento responsabile delle loro missioni, di educazione, ricerca e condivisione della conoscenza”, conclude. 

La lotta e la sensibilizzazione contro gli effetti del cambiamento climatico che colpiscono i nostri ghiacciai, rappresenta uno degli obiettivi di questa presidenza del Club alpino italiano. Più in generale, si può dire che la protezione ambientale rappresenta la priorità del Sodalizio. Se siamo amanti della montagna abbiamo il dovere morale di fare tutto il possibile per invertire la tendenza”, afferma il presidente generale del Cai, Antonio Montani.

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