fusione nucleare

E’ Frascati (Roma) il sito che ha ottenuto il punteggio più alto nella graduatoria finale, approvata dal CdA dell’ENEA, delle nove località candidate ad ospitare la Divertor Tokamak Test facility (DTT), il Centro di eccellenza internazionale per la ricerca sulla fusione nucleare. In seconda e terza posizione si sono invece collocate rispettivamente Cittadella della Ricerca (Brindisi) e Manoppello (Pescara). La graduatoria è contenuta nella relazione conclusiva realizzata dall’ENEA.  (Leggi anche l’intervista al Prof. Umberto Minopoli, Presidente dell’Associazione Italiana Nucleare sull’ultimo numero di e7).

Ogni requisito associato a uno specifico punteggio

Dai sopralluoghi effettuati nei 60 giorni di istruttoria e dall’esame della documentazione ricevuta, sono emerse indicazioni fattuali per valutare l’idoneità dei siti; a ogni requisito è stato associato uno specifico punteggio per elaborare la graduatoria – afferma in una nota il presidente della Commissione Alessandro Ortis, già Presidente dell’Autorità per l’energia È stato un percorso laborioso e di grande impegno, facilitato da un apprezzatissimo dialogo di approfondimento con le amministrazioni regionali e locali che hanno assicurato un apporto di qualità al lavoro della Commissione”.

Testa: “Oggi è l’Italia che vince”

L’ampia partecipazione e la qualità delle proposte pervenute hanno dimostrato capacità di attivarsi, professionalità e forte attenzione al mondo della ricerca: di questo desidero ringraziare tutte le istituzioni regionali coinvolte – spiega in nota il Presidente dell’ENEA Federico Testa –   oggi  è l’Italia che vince. Perché investe sulla conoscenza e sull’energia sostenibile con un progetto che garantisce prospettive scientifiche e occupazionali positive  per tutti e, in particolare, per i giovani”.

Adesso  – aggiunge Testa – si apre la fase dell’avvio operativo che richiederà il massimo impegno per garantire il rispetto della tempistica e degli adempimenti previsti, a cominciare dalla firma di un accordo con la Regione”.  Inoltre – conclude il presidente di ENEA – la procedura rigorosa e trasparente adottata dalla Commissione e la fattiva collaborazione delle singole Regioni, hanno messo in luce l’esistenza di altri siti meritevoli di essere considerati per future iniziative in campo scientifico. Di queste opportunità abbiamo dato oggi una prima evidenza formale ai presidenti delle Regioni  coinvolte in sede di comunicazione della graduatoria”.

Entro il 30 novembre 2018 l’avvio dei lavori

I lavori per la realizzazione della struttura inizieranno entro il 30 novembre 2018 e dovrebbero terminare nel giro di 7 anni. Per la realizzazione del progetto saranno coinvolte  oltre 1500 persone di cui 500 direttamente e altre 1000 nell’indotto con un ritorno stimato di 2 miliardi di euro, a fronte di un investimento di circa 500 milioni di euro.

Finanziamenti pubblici e privati

I finanziamenti per il progetto sono sia pubblici sia privati. Tra i soggetti coinvolti figurano Eurofusion, il consorzio europeo che gestisce le attività di ricerca sulla fusione (60 milioni di euro) per conto della Commissione europea, il MIUR (con 40 milioni), il MISE (40 milioni impegnati a partire dal 2019), la Repubblica Popolare Cinese con 30 milioni, la Regione Lazio (25 milioni), l’ENEA e i partner con 50 milioni cui si aggiunge un prestito  BEI da 250 milioni di euro.

Per ulteriori informazioni sul progetto clicca qui 

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