Tra i temi affrontati nel corso dell’edizione 2017 di Rebuild che si è appena conclusa c’è stata anche la crescente attenzione dei consumatori ai temi della salubrità e del comfort degli ambienti, nuovi driver della sostenibilità. L’argomento è stato trattato nel corso di un incontro che ha visto tra i relatori anche l’architetto Leopoldo Busa, progettista, consulente Energetico titolare di Bio – safe, e di Francesca Galeazzi, Senior Architect dello studio di progettazione Arup. Se Busa ha ribadito l’importanza della questione della salubrità dell’aria negli ambienti indoor e ha spiegato il contributo determinante della progettazione nell’offrire soluzioni volte ad arginare il problema, Galeazzi si è, invece soffermata sulle potenzialità della certificazione WELL. Questo strumento è un protocollo internazionale che certifica il livello di salubrità e di benessere di un edificio adottando un approccio olistico in cui risultano pertinenti anche parametri come ad esempio il benessere psico-fisico di chi utilizza l’edificio o le abitudini alimentari. (qui di seguito l’intervista video)
http://www.youtube.com/watch?v=fkVq3qnBqFU
Se il benessere è valutabile in termini quantitativi
Dall’incontro è inoltre emerso come, sebbene comfort e benessere di un ambiente siano percezioni soggettive, sia fondamentale esprimere in maniera quantitativa e scientifica questi elementi attraverso la valutazione di parametri specifici tra cui, solo per fare un esempio, la temperatura o il rumore. A sottolinearlo è stato Gianluca Cavalloni, Advocacy&Sustainability Manager di Saint-Gobain che ha spiegato, mostrando le potenzialità di un’app che monitora queste variabili, come proprio la raccolta di questi dati costituisca un primo passo determinante per la messa in atto di interventi mirati e plasmati sulle esigenze dei diversi ambienti.
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