Contratto tipo di rendimento energetico o di prestazione energetica, ancora pochi giorni per la consultazione pubblica

Contratto tipo di rendimento energetico
Foto di Yip da Pixabay

C’è tempo fino all’11 settembre (ore 23.59) per esprimere la propria idea rispetto la proposta di “Contratto tipo di rendimento energetico o di prestazione energetica (Energy Performance Contract) per gli edifici pubblici” e i relativi allegati.

Si tratta di un contratto tipo che l’Autorità Anticorruzione mette a disposizione per agevolare PA e imprese. L’azione rientra in quanto previsto dall’articolo 222, comma 2, del decreto legislativo n. 36 del 31.03.2023 recante il nuovo Codice dei contratti pubblici, a garanzia della promozione dell’efficienza e della qualità dell’attività delle stazioni appaltanti.

Cosa prevede il contratto tipo di rendimento energetico o di prestazione energetica per gli edifici pubblici

Il contratto in questione è studiato per rispondere all’esigenza di addurre implementazioni volte a migliorare la prestazione energetica degli edifici favorendo un risparmio energetico ed economico. Prevede che ci sia il pagamento del servizio di prestazione energetica, e include un’eventuale fornitura di una o diverse tipologie energetiche e l’adeguamento/sostituzione degli impianti.

Il pagamento avverrà grazie proprio al risparmio ottenuto che andrà a remunerare gli investimenti effettuati e i costi operativi.

Cosa prevede il nuovo Codice rispetto i contratti di prestazione energetica

L’articolo 200 del nuovo Codice si riferisce specificatamente ai “contratti di rendimento energetico o di prestazione energetica”. Secondo tale articolo “i ricavi di gestione dell’operatore economico sono determinati e pagati in funzione del livello di miglioramento dell’efficienza energetica o di altri criteri di prestazione energetica stabiliti contrattualmente, purché quantificabili in relazione ai consumi”.

Tale miglioramento di efficienza energetica deve essere “verificata e monitorata durante l’intera durata del contratto, anche avvalendosi di apposite piattaforme informatiche”.

Alla stesura del contratto hanno reso parte: ANAC, RGS ed ENEA, firmatari del predetto accordo, e gli altri partecipanti al tavolo inter-istituzionale per il PPP come l’Agenzia per la coesione territoriale, il DIPE, l’ISTAT, la Corte dei Conti, la Fondazione IFEL, l’Università Bocconi.

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