Biomasse residuali per produrre energia elettrica

Biomasse

Biomasse residuali per la produzione di energia elettrica”. E’ questo il titolo del convegno che si è tenuto lo scorso 11 settembre nell’ambito della Fiera di Argenta, un evento che ha costituito un’occasione di dibattito e approfondimento sul ruolo di questo tipo di biomasse in Emilia Romagna alla luce dell’esperienza della centrale a biomasse di San Marco Bioenergie SpA. Tra gli scenari emersi nel corso dell’incontro la necessità e l’importanza di promuovere l’ampliamento dell’utilizzo delle biomasse residuali provenienti dal mondo agricolo, dalla manutenzione del verde urbano e dalla biomassa derivante da interventi di mantenimento forestale per sicurezza idraulica.

E’ spettato a Simone Tonon, Amministratore della San Marco Bioenergie, introdurre i vari interventi previsti durante l’incontro sottolineando come un elemento chiave nella strategia aziendale del gruppo sia quello di “rafforzare l’impiego di biomasse residuali reperite sul territorio locale, con l’obiettivo di promuovere un approccio di sostenibilità nella gestione del business quale elemento imprescindibile”.

Biomassa vergine usata come combustibile

Le filiere di approvvigionamento della biomassa vergine utilizzata come combustibile sono state invece al centro dell’intervento di Carlo Perri, Direttore acquisti biomasse di San Marco Bioenergie che ha illustrato – come si legge in una nota – “il lavoro effettuato per la realizzazione e sottoscrizione dell’accordo provinciale per la valorizzazione energetica delle potature ed espianti delle piante da frutto a fine ciclo”.
Tale accordo – ha spiegato Perri – “è in fase di rinnovo a livello provinciale ed è diventato un contratto quadro valido a livello nazionale e San Marco Bioenergie sta replicando tale modello sul tutto il territorio regionale nonché nelle regioni limitrofe”. Il manager ha parlato inoltre della manutenzione degli alvei fluviali, tema che “a seguito degli eventi metereologici degli ultimi giorni, assume una spiccata rilevanza ambientale e sociale”.

La gestione delle biomasse può essere ecosostenibile

Silvia Malservisi di ARPAE Ferrara ha invece spiegato come la gestione delle biomasse residuali possa essere ecosostenibile, sottolineando il grande contributo al contenimento delle emissioni nell’area della Pianura Padana dato dal Protocollo Frutteti sottoscritto fin dal 2008 tra gli Enti della Provincia di Ferrara, le Associazione degli agricoltori e San Marco Bioenergie. “L’auspicio – ha detto in nota Malservisi – è di estendere i benefici della raccolta anche ad altre Regioni e ad altre categorie di biomasse tra cui quelle da manutenzione del verde urbano e da pulizie fluviali.”

Un clima di trasparenza

Sul clima di trasparenza che caratterizza i rapporti tra l’Amministrazione Pubblica e la San Marco Bioenergie si è invece soffermato l’Assessore all’Ambiente di Argenta, Marco Chiarini.Le recenti esperienze delle convenzioni per la manutenzione del verde pubblico e il recupero energetico delle biomasse prodotte – ha detto Chiarini – dovrebbero essere incrementate e ampliate anche agli interventi finalizzati alla sicurezza idraulica.”

I dati dell’analisi dell’Università Politecnica delle Marche

A concludere l’evento è stato l’intervento del Professor Giuseppe Toscano, direttore del Laboratorio Biomasse dell’Università Politecnica delle Marche. Il docente ha illustrato i risultati dell’analisi condotta dal suo team di ricercatori sulla sostenibilità delle filiere di approvvigionamento di biomassa, alla luce anche del bilancio della CO2 e dei criteri per valutarne l’impatto ambientale. E’ emerso, in particolare, come “la maggior sostenibilità si ha per le filiere che impiegano biomasse residuali, raccolte su distanze brevi e mediante l’impiego di mezzi efficaci e di grandi capacità”.

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