Caldo e afa, due costanti estive che l’Italia conosce bene. Le alte temperature e la scarsità delle piogge minacciano anche quest’anno la penisola. Ad esserne afflitti, oltre alle persone, soprattutto quelle residenti nelle grandi città, anche le coltivazioni e gli allevamenti. L’Emilia Romagna, la Toscana e la Sardegna hanno già dichiarato lo stato di emergenza regionale nell’attesa che il Consiglio dei Ministri riconosca l’allerta nazionale.
Siccità in Sardegna
“Le strutture dell’Assessorato e delle Agenzie stanno completando il lavoro di stesura della delibera, frutto dei risultati di monitoraggio condotti negli ultimi mesi sui diversi territori dell’Isola”, ha dichiarato lo scorso giovedì Pier Luigi Caria, Assessore dell’Agricoltura della Regione Sardegna.
Siccità in Toscana
Il giorno successivo il Presidente della Toscana Enrico Rossi ha firmato la dichiarazione di stato d’emergenza: “Quando tre mesi fa abbiamo lanciato l’allarme sulla siccità non lo facevamo con leggerezza“, ha commentato in nota stampa. “Grazie alla costante attività di monitoraggio questa situazione non ci coglie impreparati“, ha proseguito.
A maggio 2017 in Toscana è stata registrata una diminuzione delle portate idrometriche medie mensili nei punti di monitoraggio rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti e un defitic di pioggia, con valori inferiori dell’ordine del 50% in corrispondenza dei principali bacini idrografici. In più, si è rilevato uno scarto relativo di +1,1°C rispetto alla temperatura media del periodo 1971-2000.
Ad oggi “ci troviamo ad affrontare eventi di questa gravità con una cadenza meno che quinquennale, imparando sulla nostra pelle quali sono gli effetti dei cambiamenti climatici – ha continuato Rossi – A questo punto si rivelano fondamentali interventi strutturali importanti con impegni pubblici e privati“.
Al lavoro per individuare le prime misure da mettere in campo entro la fine di giugno la task force formata dalla Regione, dall’Autorità idrica Toscana, dalle Autorità di bacino distrettuali, dai Comuni e dalle Aziende sanitarie.
Siccità in Emilia Romagna
“Dal 30 maggio siamo al lavoro sulla grave emergenza in corso sia per l’uso potabile che irriguo”, hanno spiegato in nota stampa Paola Gazzolo, Assessore alla Protezione civile, e Simona Caselli, Assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna. “Ora – concludono Gazzolo e Caselli – continua il pressing sul Governo perché, con lo stato di crisi, preveda disposizioni utili sia ad affrontare le criticità sull’idropotabile che sull’irriguo, per dare le risposte che anche il settore agroalimentare si attende”.
Giornata Mondiale per la Lotta alla Desertificazione e Siccità
Il 17 giugno è stata celebrata dalle Nazioni Unite la Giornata Mondiale per la Lotta alla Desertificazione e Siccità, definite le nuove catastrofi naturali “a bassa intensità” e di lunga durata.
Agire, la rete italiana di 9 ONG di risposta all’emergenza, lancia l’allarme: in 40 anni è raddoppiato il numero di persone esposte a catastrofi naturali e desertificazione e siccità stanno stravolgendo gli assetti sociali e economici di intere regioni del mondo. “Nel mondo 1 persona su 3 è esposta a terremoti, un numero che è quasi raddoppiato negli ultimi 40 anni. Circa 1 miliardo di persone in 155 paesi sono esposti a inondazioni e 414 milioni vivono nei pressi di uno dei 220 vulcani più pericolosi“, ha dichiarato l’Agire in nota stampa.
L’impatto è molto in specifiche aree del globo, ad esempio in Africa: “La carestia legata all’estrema siccità in Somalia, nel 2011 ha causato 260.000 morti, molti dei quali bambini”, ha sottolineato in nota Alessandra Fantuzi, Coordinatrice di AGIRE. In Etiopia gli aiuti alimentari per 7 milioni e 800 mila persone nelle regioni colpite dalla siccità finiranno per mancanza di fondi, ha evidenziato John Aylieff, rappresentante del Programma Alimentare Mondiale (WFP).
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