caricabatterie

La Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori ritengono che un caricabatterie standard, per tutti i dispositivi telefonici, può aiutare a ridurre il volume dei rifiuti elettronici. Una volta approvato dagli Stati membri e dal Parlamento europeo, il vincolo all’uso esclusivo del cavo Usb-c influenzerebbe così l’intero mercato globale degli smartphone.

Attualmente, i dispositivi telefonici sono serviti da tre caricabatterie principali: lightning, per i telefoni Apple; micro-Usb, quello più ampiamente utilizzato; e il più recente Usb-c, che sta diventando sempre più comune.

La proposta di un caricabatterie universale: stop ai rifiuti elettronici

I consumatori europei spendono circa 2,4 miliardi di euro all’anno in caricabatterie autonomi acquistati separatamente. Nella proposta della Commissione, che potrebbe ancora essere modificata prima della ratifica, ai produttori di smartphone verrà concesso un periodo di transizione di 24 mesi.

Già nel 2014, il Parlamento europeo aveva fortemente sostenuto un caricabatteria comune per tutti i cellulari, in occasione delle negoziazioni della direttiva Radio equipment (Red). Da allora, diverse altre iniziative parlamentari hanno direttamente e indirettamente spinto affinché i sistemi di ricarica fossero standardizzati. Ad esempio, la risoluzione adottata il 30 gennaio 2020 chiamava la Commissione a introdurre “urgentemente” un caricabatterie uniformato a tutte le categorie dei dispositivi.

In una recente risoluzione del 10 febbraio 2021, sul nuovo piano d’azione per l’economia circolare, gli eurodeputati avevano chiesto alla Commissione di introdurre un caricabatterie universale per smartphone e dispositivi analoghi. Questo per assicurare opzioni di ricarica standardizzate, compatibili e interoperabili.

Agevolare i consumatori e adottare comportamenti più sostenibili

La proposta di un caricabatterie universale può rendere la vita più facile ai consumatori e consentire loro di fare scelte sostenibili. Lo ha spiegato in una nota stampa Anna Cavazzini, presidentessa della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori: “Le apparecchiature elettriche ed elettroniche continuano ad alimentare uno dei flussi di rifiuti in più rapida crescita nell’UE. È particolarmente importante che le norme proposte si applichino non solo agli smartphone ma anche ai tablet e ad altri dispositivi mobili. Il Parlamento lavorerà ora su questa proposta legislativa. Faremo del nostro meglio per garantire un’agevole cooperazione con la Commissione al fine di raggiungere un accordo che andrà a beneficio dei consumatori europei e dell’industria, con al centro gli obiettivi del Green Deal europeo”.

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