Made Green in Italy
Certificazione Made green in Italy per Pg Plast

Le borse multiuso in polietilene, PE, prodotte dall’azienda PG Plast sono state certificate da Csqa con la Made green in Italy. Si tratta dello schema nazionale volontario promosso e sviluppato dal ministero dell’Ambiente che valuta e comunica l’impronta ambientale dei prodotti.

Borse in polietilene prodotto sostenibile

Csqa al momento è il primo organismo di certificazione a essere stato autorizzato da Accredia per il Made green in Italy. Si tratta di “un percorso strutturato, in linea con gli obiettivi di miglioramento delle performance ambientali promossi con la strategia europea Green Deal e che rappresenta una grande opportunità per imprese e prodotti che possono abbracciare la tematica della sostenibilità, attraverso strumenti riconosciuti ed evoluti”, spiega in una nota stampa Maria Chiara Ferrarese, vicedirettore Csqa.

Un altro primato riguarda la certificazione di PG Plast. L’obiettivo è quello di stimolare modelli di produzione e consumo sostenibili, economicamente e ambientalmente. Il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali dei prodotti e ne vuole essere conseguenza così da stimolare la competitività sul mercato nazionale e internazionale. “Per una piccola azienda che opera da quasi cinquant’anni nel settore del packaging plastico la ricerca continua di prodotti connotati da una sempre maggiore sostenibilità ambientale diventa il vero investimento per il proprio futuro”, sottolinea in Simona Porchietto, amministratore delegato di PG Srl.

Lo schema Pef

Lo schema si basa sul metodo Product environmental footprint, Pef, che associa aspetti di tracciabilità, qualità ambientale, qualità del paesaggio e sostenibilità sociale e fissa lo standard di riferimento per le prestazioni ambientali. Possono aderire allo schema i prodotti per i quali esiste una regola di categoria di prodotto, ossia indicazioni metodologiche rilasciate dal ministero in merito a regole e requisiti indispensabili alla conduzione di studi Pef.

La regola impiegata per le borse multiuso in polietilene è stata definita dal Consorzio nazionale per il riciclaggio di rifiuti di beni in polietilene, PolieCo, e deriva da un processo partecipato che ha coinvolto diversi attori, tra i quali Csqa e Spinlife, spin-off dell’università di Padova.

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