Traghetti: meno emissioni con l’ottimizzazione delle rotte

Un nuovo studio guidato dalla fondazione Cmcc mostra come saranno le future rotte dei traghetti a basse emissioni di CO2, a seguito di una sperimentazione nel mare Adriatico

primo rifornimento Lng nave crocieraRotte nautiche ottimizzate riducono le emissioni di CO2 dei traghetti e dell’intensità di carbonio: è quanto emerge da un nuovo studio della fondazione Cmcc realizzato nell’ambito dell’attività del progetto Interreg Italia-Croazia Gutta.

Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Journal of marine science and engineering, esplora la potenziale riduzione d’intensità di carbonio attraverso l’ottimizzazione delle rotte nel trasporto marittimo a corto raggio ad esempio di un traghetto.

Calcolare la rotta ottimale: il sistema Visir-2

Con l’obiettivo dell’ottimizzazione delle rotte in ottica di ridurre le emissioni di C02,  Cmcc ha aggiornato il modello Visir (discoVerIng safe and effIcient routes) alla versione Visir-2 che per raggiungere una migliore ottimizzazione  tiene conto anche delle onde e delle correnti marittime.

ottimizzazione delle rotte lo studio di Fondazione Cmcc
Risultati della ricerca mostrano l’ottimizzazione del percorso. Vie di minima distanza, di minima durata e di minima CO2 da Zara (Croazia) a Barletta (Italia) sono visualizzati rispettivamente come linee ciano, rosso e verde con
punti nei punti di waypoint calcolati. Le isoline corrispondenti a ciascun percorso (cfr. tabella 2) sono
mostrate come linee tratteggiate o tratteggiate (rispettivamente per le divisioni maggiori o minori) delle corrispondenti colore. Le etichette delle isoline sono espresse in unità di miglia nautiche, ore o tonnellate di CO2,
rispettivamente, e il carico frazionario del motore era χ = 70%.

“Visir è in grado di calcolare rotte ottimali suggerendo diversioni per evitare i mari agitati e la relativa perdita di velocità della nave. – spiega Gianandrea Mannarini, senior scientist alla fondazione Cmcc e primo autore dello studio – Oltre alle rotte più brevi, di minima distanza o più veloci, realizzate nel minor tempo possibile, nell’ultima versione di Visir abbiamo aggiunto la capacità di calcolare percorsi con emissioni di CO2 minime”.

ottimizzazione delle rotte come influenza il mare lo studio di Fondazione Cmcc
I percorsi ottimali studiati da Visir mostrati in cima ai campi marini utilizzati per l’ottimizzazione (a): Altezza d’onda significativa Hs; (b): Corrente di superficie del mare, visualizzata (magnitudini in toni di grigio, direzione in frecce bianche) alle fasi orarie corrispondente alle etichette delle isocrone (linee tratteggiate e dorate con etichette) raggiunte dalla nave in partenza dalla stella gialla alla data e all’ora indicate nel titolo (con i codici internazionali dei porti marittimi). Qui, χ = 70%. Per l’ottimizzazione sono state prese in considerazione sia le correnti marine che le onde.

Il mare Adriatico protagonista dei test di ottimizzazione delle rotte

Secondo quanto riportato dalla fondazione Cmcc, il mare Adriatico si è rivelato un ottimo banco di prova per testare le opportunità date dall’ottimizzazione delle rotte. Questo perché si tratta di un mare di dimensioni ridotte, con acque poco agitate e attraversato regolarmente da diverse linee di traghetti che collegano i porti italiani con quelli croati, montenegrini e albanesi.

Un approccio di ottimizzazione, che spiegano i ricercatori, se funziona per questo piccolo mare, si può ipotizzare che sia applicabile anche ai  bacini più grandi e tempestosi dell’oceano globale.

“In uno dei nostri casi studio – ha precisato  Mannarini – le simulazioni ci hanno mostrato come, grazie alla sola ottimizzazione, si arrivi a risparmiare fino all’11% d’intensità di carbonio. Il nostro sforzo adesso è teso a produrre stime statisticamente sempre più significative”.

Nel conteggio delle emissioni del settore marittimo i traghetti giocano un ruolo importante: sono infatti responsabili del 10% delle emissioni di CO2 di tutte le navi, pur rappresentando solo il 3% di delle  imbarcazioni che attraccano nei porti dell’Area Economica Europea.

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