Continua a crescere il mercato per rendere più intelligenti le nostre case. La ricerca del Polimi

  • L’Italia in testa a livello continentale per tasso di crescita del mercato della casa intelligente. Incremento limitato dalla carenza di semiconduttori e materie prime.
  • I risultati sono contenuti nella ricerca sulla casa intelligente dell’Osservatorio Internet of Things della School of management del Politecnico di Milano.
  • Il documento è stato presentato durante il convegno “La Smart Home guarda al futuro: energia, servizi, ecosistemi”, lo scorso 17 febbraio

smart building polimi copiaI dati della crescita: più luci che ombre

Nel 2022 il mercato de dispositivi per rendere intelligenti le nostre abitazioni è cresciuto del 18% rispetto al 2021. Con 770 milioni di euro è il tasso di crescita più alto di quella degli altri paesi europei.

Se la crescita percentuale pone l’Italia in cima alla classifica dei paesi europei, lo stesso non si può dire guardando alla spesa pro capite. Con un valore pari a 13 €/abitante, l’Italia rimane ben distante da USA (59,6 €/abitante), Regno Unito (61,6 €/abitante) e Germania (44,5 €/abitante).

I limiti derivano dalla carenza di semiconduttori

Nonostante i buoni risultati, l’espansione del mercato avrebbe potuto essere ancora più elevata, fino al 33%, senza la carenza di semiconduttori e di materie prime dovuta all’instabilità economica e politica internazionale.

Climatizzazione e riscaldamento guidano la classifica

Gli italiano spendono per caldaie, termostati e condizionatori connessi per riscaldamento e climatizzazione, con una spesa di 155 milioni di euro. Poi la sicurezza (150 milioni di euro), elettrodomestici connessi (140 milioni) e da smart speaker (137 milioni).

Seguono le spese relative a lampadine, casse audio, smart plug, serie civili e dispositivi per gestire tende e tapparelle da remoto.

Il portafoglio ringrazia

L’utilizzo dei dispositivi intelligenti può ridurre i consumi energetici annuali del 23% per il riscaldamento e del 20% per la componente elettrica. Un risparmio che vale circa 330 euro l’anno per un bilocale di 70 mq per arrivare ai 460 per un trilocale di 110 mq.

I consumatori sono virtuosi ma non molto smart

La relazione tra “risparmio energetico” e “tecnologia smart” non ha raggiunto la maggior parte dei consumatori. Gran parte dei nostri connazionali adotta comportamenti virtuosi, l’81%, o acquista dispositivi ed elettrodomestici che consumano meno (42%).

Mentre sono ancora pochi quelli che sfruttano gli oggetti intelligenti per il controllo dei consumi in tempo reale, il 17% o che gestiscono tramite scenari riscaldamento e raffrescamento (11%).

Addirittura, solo il 4% quelli che usano sistemi di accumulo e autoproduzione da fonti rinnovabili. Ultimi quelli che attivano servizi per ottimizzare i consumi (2%).

Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio, spiega: “Il 2022 ha portato grandi novità sul fronte della domanda e dell’offerta di soluzioni smart per la casa. L’aumento dei prezzi dell’energia ha spinto i consumatori a porre maggiore attenzione ai propri consumi, sfruttando in parte anche le tecnologie smart”.

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