In Italia manca, ed è sempre più urgente, una legge quadro sul Clima e il climate change. È quanto emerge nel corso del web in air organizzato oggi da Wwf Italia con la partecipazione di diverse voci associative ambientaliste.
“Abbiamo bisogno di una legge quadro definita per tutti i settori” rimarca Edo Ronchi presidente della fondazione per lo Sviluppo sostenibile che ha partecipato all’appello del Wwf Italia. “Nel Pnrr”, ricorda Ronchi, “abbiamo fatto alcune scelte ma sono fuori di un quadro organico di riferimento stabilito”.
Un Pnrr che, come sottolinea Mauro Albrizio responsabile dell’Ufficio europeo di Legambiente, “non ha fissato un target” a differenza di quanto hanno invece fatto gli altri paesi nell’UE. Le organizzazioni ambientaliste propongono in particolare la definizione di un budget totale e budget settoriali di carbonio, commisurati agli obiettivi futuri e al percorso di decarbonizzazione, calcolati su solide basi scientifiche.
Una legge quadro sul Clima contro lo spauracchio della disoccupazione
Una necessità non più rimandabile quindi, quella di sviluppare in modo univoco e coeso la transizione ecologica che altrimenti oscilla tra rivisitazioni, fraintendimenti e spauracchi. Uno tra tutti quello della perdita di occupazione come denuncia Francesco Ferrante vicepresidente di Kyoto club che evidenzia il continuo, e sempre più frequente, richiamo alla perdita di occupazione data dai target europei per la transizione ecologica denunciando come “sembra che nessuno colga le opportunità che ci sono dietro a questo modello economico”. Che, ribadisce Ferrante esiste, vanta diverse eccellenze italiane e genera già adesso occupazione. Fondamentale quindi nella transizione ecologica: “dare rappresentanza a questo mondo green”.
A tal proposito Albrizio sottolinea come “il fondo sociale per l’azione climatica del Fit for 55 è secondo me l’azione più innovativa dell’integrazione del piano di sostegno sociale per la transizione climatica”. Un pacchetto a cui la politica italiana guarda con timore e di cui si sta discutendo solo in termini di “obiettivo tropo sfidanti” sottolinea Ronchi che rimarca l’assenza di un dialogo politico costruttivo che ci sta portando alla “Cop 26 senza aver aggiornato il quadro nazionale delle bonifiche climatiche e energetiche e con il vecchio Pniec”. Piano di cui si afferma l’assenza di validità, “ma al momento c’è solo quello di ufficiale”.
Insomma, per dirla con le parole di Carlo Tritto policy officer Transport&Environment “La scelta è se essere attori della transizione o farsi saltare addosso da quest’ultima”.
Su questi temi il Wwf promette di tornare in modo continuativo da settembre.
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