Il ruolo delle tecnologie digitali nella transizione energetica dei centri urbani

Ecco i risultati del report “Empowering Urban Energy Transitions: Smart Cities and Smart Grids” dell’IEA

Considerando l’aumento della popolazione urbana, le città svolgono un ruolo determinante nella riduzione delle emissioni globali di gas serra. Le tecnologie digitali utili a incrementare l’efficienza degli edifici e a ottimizzare i consumi energetici potranno dare un forte contributo alla progettazione di centri urbani sempre più resilienti, secondo un report presentato in anteprima al G7 di Torino e pubblicato il 2 maggio dall’Agenzia internazionale dell’energia (IEA).

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Foto di Jezael Melgoza su Unsplash

Le città e la neutralità climatica

Lo studio mette in luce come le città debbano aumentare il loro livello di ambizione in settori come l’efficienza energetica per riuscire a centrare gli obiettivi fissati alla COP28 di Dubai. I centri urbani sono responsabili di circa i tre quarti dei consumi energetici globali e del 70 per cento delle emissioni di gas serra: nonostante ciò, solo una città su cinque si è prefissata l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica.

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Historic and projected urban population change over time per region, 1950-2024 © IEA

L’elettrificazione dei consumi di energia

Nel frattempo, le città si stanno ingrandendo: da qui al 2050, si prevede un’espansione pari alla superficie di Germania, Italia e Giappone messi insieme. Già ora gli abitanti si trovano a fare i conti con ondate di calore sempre più frequenti, e nelle regioni più calde il consumo di elettricità rischia di raddoppiare nei mesi estivi, portando il raffrescamento a rappresentare oltre il 70 per cento della domanda nel periodo di picco. Tutto questo, insieme alla diffusione delle pompe di calore e delle auto elettriche, mette a dura prova le infrastrutture di distribuzione dell’energia elettrica.

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La digitalizzazione delle reti elettriche

Le soluzioni digitali, comprese quelle capaci di aumentare la flessibilità delle reti elettriche, possono essere di grande aiuto. Tuttavia, secondo gli autori del rapporto, sono necessari maggiori investimenti. Seguendo il percorso globale verso l’azzeramento delle emissioni nette, gli investimenti annuali nelle reti di tutto il mondo dovranno più che raddoppiare entro il 2030, raggiungendo i 750 miliardi di dollari. Circa il 75 per cento della spesa dovrà essere destinato all’espansione, al rafforzamento e alla digitalizzazione delle reti di distribuzione dell’energia, anche nelle città, per migliorare l’efficienza del sistema e gestire flussi più complessi di elettricità e dati.

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Le tecnologie digitali e la condivisione delle buone pratiche

Il report Empowering Urban Energy Transitions evidenzia il ruolo dei Paesi del G7 nel promuovere l’innovazione attraverso una maggiore collaborazione internazionale. Suggerisce di creare ambienti abilitanti a livello cittadino per progetti pilota scalabili e rileva che la pianificazione integrata del sistema urbano ed energetico, insieme a una migliore condivisione dei dati, sono cruciali per mantenere la sicurezza elettrica e dare priorità alle persone nelle transizioni verso l’energia pulita.

Il rapporto esplora anche il valore dei progetti pilota 3DEN gestiti dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) in Brasile, Colombia, India e Marocco, che sfruttano tecnologie digitali avanzate per migliorare la gestione dell’energia, aumentare l’accessibilità economica e gestire la flessibilità della rete.

L’iniziativa 3DEN sostenuta dal MASE

Il programma 3DEN (Digital Demand-Driven Electricity Networks Initiative), sostenuto dal Ministero italiano dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, è un’iniziativa dell’IEA per accelerare i progressi nella modernizzazione del sistema energetico. Sono quattro i temi chiave da considerare, secondo l’Agenzia:

  1. mettere le persone al centro del processo decisionale per costruire il futuro;
  2. supportare la pianificazione integrata basata sui dati per garantire che le reti siano adatte allo scopo;
  3. affrontare aree specifiche di interesse per creare un ambiente favorevole;
  4. perseguire i benefici derivanti dalla promozione di una cooperazione internazionale rafforzata.
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