Non si può parlare di energia tendendola separata dalla politica estera e dalla geopolitica. Partendo da questo assunto nelle Giornate dell’Energia di Trevi (7-8 giugno) è stata organizzato un laboratorio sulla geopolitica dell’energia nell’ambito del Corso executive Luiss school of government promosso da Wec Italia e Globe Italia.

Rapporto con l’UE

Innanzitutto, sono fondamentali i rapporti con l’Unione europea. Renato Grimaldi, direttore della dg Clima ed Energia del Minambiente ha commentato la recente visita a Roma di Miguel Arias Cañete, commissario europeo per l’azione per il clima e l’energia. A proposito del Piano integrato energia e clima dell’Italia, il dg ha spiegato che il giudizio nei confronti della proposta di Roma “è parso essere positivo. Addirittura il commissario ha detto che è un piano molto ambizioso ed è stato apprezzato anche lo sforzo di onestà, nel senso che non abbiamo parlato di tappeti volanti, di cose lontane dal mondo reale”.

Importazione di energia quale impatto

La dimensione energetica di un Paese dipende dalla sua capacità di garantirsi gli approvvigionamenti. Come ha ricordato Matteo Restelli, development director di Igi Poseidon (il progetto di gasdotto dalla Grecia alla Puglia), il 44% (su un totale del 94%) dell’import di gas dell’Italia arriva dalla Russia mentre i grandi gasdotti che portano il metano in Italia sono il frutto di grandi investimenti effettuati negli anni 60 e 70 del secolo scordo.

A legare l’Italia ai suoi vicini non sono solo le infrastrutture per il trasporto di gas e petrolio. Il nostro Paese è il più interconnesso dell’Unione europea. Spostando lo sguardo oltre le nostre frontiere, come evidenziato da Berardo Guzzi, responsabile relazioni internazionali di Terna, la “decarbonizzazione avrà delle conseguenze geopolitiche” e “servono, quindi, misure per garantire la stabilità dei Paesi produttori di idrocarburi che saranno attraversati da immensi cambiamenti”.

Mobilità sostenibile

C’è poi la dimensione legata alla mobilità sostenibile con la presenza sul mercato di nuovi veicoli e carburanti. Secondo Massimo Santori (institutional relations e public affairs di Cnh Industrial), il nostro Paese “ha bisogno di hub di livello” per accogliere le strutture dedicate al Gnl”, “unica soluzione” sostenibile per il trasporto pesante del prossimo futuro.

Alla tavola rotonda dedicata alla politica estera e l’energia hanno partecipato anche Massimo Dafano, responsabile rapporti con il Parlamento di Enel, e Margherita Bianchi, junior research fellow Iai – Istituto affari internazionali.

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Giornalista dal 2007 ma la passione per le tematiche legate al mondo dell'energia è nata molti anni prima. Si è occupato di informazione su carta stampata, web e televisione (anche contemporaneamente). Attualmente lavoro per Gruppo Italia Energia e le sue testate