Geopolitica e mercati delle materie prime, il focus di Anima Confindustria

L’incertezza geopolitica in diverse zone del mondo ha bloccato l’export di alcuni settori, costringendo alcune imprese a cercare mercati alternativi

Gli attacchi al traffico marittimo nel Mar Rosso, scaturiti dal conflitto in Medio Oriente, hanno innescato un aumento dei costi del trasporto via nave, con conseguenze sulle catene di fornitura e sulle esportazioni europee, sollevando preoccupazioni nell’ambito del quadro geopolitico internazionale. È su questi temi che si è concentrata la nona edizione del Focus Materie Prime di Anima Confindustria, con un webinar che ha coinvolto le imprese associate nel pomeriggio del 17 aprile.

Focus materie prime

Materie prime, inflazione e regolamentazioni import-export

“Le ostilità mediorientali, con il blocco del Canale di Suez e il coinvolgimento diretto dell’Iran, rischiano di generare una pericolosa escalation in uno scenario destinato a complicarsi ulteriormente nella prospettiva delle prossime elezioni in Europa e negli Stati Uniti: un quadro geopolitico associato a una crescita globale rallentata dalle difficoltà manifestate dalla Cina, ma anche da un’inflazione che sta frenando la sua discesa”, ha spiegato Achille Fornasini, responsabile FinTrend.Lab dell’Università di Brescia e coordinatore del Focus Materie Prime.

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“In questa fase le aziende si debbono misurare con la volatilità dei prezzi, che impone un’attenta gestione dei materiali e dei rapporti con i fornitori, e con la crescente opacità dei mercati”. Sono anche chiamate a valutare attentamente “gli impatti delle regolamentazioni import-export disposte dall’Europa e dagli altri Paesi”, ha rimarcato Fornasini.

L’andamento dei settori rappresentati da Anima

“L’incertezza geopolitica in diverse zone del mondo ha bloccato l’export di alcuni settori, costringendo alcune imprese (come quelle delle meccanica, n.d.r.) a cercare mercati alternativi”, ha confermato Pietro Almici, vicepresidente di Anima Confindustria. L’edilizia e l’automotive, negli ultimi mesi, hanno assistito a un rallentamento.

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“Persiste, per le aziende manifatturiere, il problema sempre più impellente della mancanza di risorse umane. Confidiamo nelle misure previste dal PNRR e nella spinta economica e sociale che da esso possa arrivare. Come Anima Confindustria puntiamo molto sul piano Transizione 5.0”, ha concluso Almici.

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