alluvioniGli ultimi 30 anni sono stati i più ricchi di alluvioni in Europa negli ultimi 500 anni. E in questo stesso arco temporale le piene fluviali sono state differenti da quelle dei secoli precedenti per durata, estensione spaziale, temperatura dell’aria e stagionalità delle alluvioni. Il motivo è da cercare nei cambiamenti climatici.

La ricerca sul legame tra cambiamenti climatici e alluvioni

Lo rivela una ricerca internazionale condotto dal professor Günter Blöschl dell’università Tecnica di Vienna (Tu Wien) e pubblicata oggi sulla rivista Nature. È la prima al mondo a valutare i periodi storici ricchi di alluvioni per un intero continente in maniera così dettagliata. L’austriaco, esperto di rischio idraulico, ha coinvolto 34 gruppi di ricerca, incluso il dipartimento di Ingegneria dell’ambiente, del territorio e delle infrastrutture del politecnico di Torino.

Il primo database sulle alluvioni

Decine di migliaia i documenti storici analizzati che riguardano le alluvioni dal 1500 al 2016. “La sfida di questo studio consisteva nel rendere comparabili testi molto diversi tra loro per tipologia, datazione e aree di provenienza”, spiega la ricercatrice e storica Andrea Kiss dell’università Tecnica di Vienna, tra i principali autori della pubblicazione.

“Siamo riusciti a raggiungere questa comparabilità contestualizzando tutti i testi nei relativi periodi storici, con un’attenta cura ai dettagli”. I ricercatori sono riusciti a creare un database che contiene la datazione esatta di quasi tutti gli eventi alluvionali riportati dalle fonti negli archivi storici.

Rapporto inverso rispetto al passato

Lo studio ha dimostrato che oggi il rapporto tra occorrenza delle alluvioni e temperatura dell’aria è l’opposto rispetto al passato. Negli ultimi 50 anni, dunque, gli effetti del cambiamento climatico sulle alluvioni si sono fatti sentire.

Ci sono stati nove periodi ricchi di alluvioni, in particolare:

  • 1560–1580 Europa occidentale e centrale;
  • 1760–1800 la maggior parte dell’Europa;
  • 1840–1870 Europa occidentale e meridionale;
  • 1990–2016 Europa occidentale e centrale.

Alluvioni frequenti dove fa più freddo

“Il nostro studio mostra per la prima volta che i meccanismi sono cambiati: mentre in passato le alluvioni si sono verificate più frequentemente in condizioni di maggior freddo, ora è il contrario. Le condizioni idrologiche del presente sono molto diverse da quelle del passato”, spiega Günter Blöschl.

Anche la stagionalità è cambiata: in Europa centrale la maggior parte delle piene fluviali si registrava in estate mentre oggi la percentuale è del 55% del totale. Nell’Europa meridionale sono passate dal 42 al 54% del totale.

Fattori quali precipitazioni, evaporazione e scioglimento delle nevi hanno inciso profondamente e consentono di distinguere l’influenza dei cambiamenti climatici sulle alluvioni rispetto a quella di altre cause, deforestazione e regimazione dei fiumi incluse.

Nuovi strumenti valutare il rischio

Gli strumenti per la valutazione del rischio alluvionale dovranno, dunque, basarsi sui meccanismi fisici coinvolti e sulle strategie di gestione che possano tenere conto dei recenti cambiamenti del rischio. “La gestione delle alluvioni deve adattarsi a questa nuova realtà”, conclude Blöschl.

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