“Gli esami non finiscono mai”. L’evoluzione dell’esperto

SerrrMatteo Serraino, Ingegnere Edile e Dottore di Ricerca in Energetica, attualmente è Project Manager ed Esperto in Gestione dell’Energia certificato secondo UNI CEI 11339 presso la Manital Engineering, società di ingegneria che si occupa di progettazione impiantistica e consulenza energetica all’interno del gruppo Manital.

Quali sono i vantaggi derivanti dall’attuazione di interventi di efficientamento energetico? E come si possono ottenere?

Il principale vantaggio per il cliente è indubbiamente la riduzione della spesa energetica, ma non sono da trascurare anche la diminuzione dei costi di manutenzione, l’ottimizzazione della funzionalità e dell’affidabilità delle apparecchiature, l’adeguamento normativo ed il miglioramento del comfort e della produttività degli utilizzatori dell’edificio. Oltre ad un’accurata analisi della situazione esistente, è necessario agire su più fronti sinergici al fine di ottenere un buon risultato attraverso l’ottimizzazione dei sistemi esistenti, la sostituzione di quelli obsoleti che non rispettano più caratteristiche di sicurezza e prestazioni adeguate, la revisione dei contratti di fornitura dei vettori energetici ed il ricorso a misure incentivanti.

Quale impatto economico hanno avuto sul bilancio queste attività? In quanto tempo le imprese sono rientrate nei termini dell’investimento?

Nei diversi edifici ed impianti che sono stati analizzati si è potuto assistere a situazioni molto varie in termini di impatto economico dell’intervento e tempo di ritorno dell’investimento (PBT) in quanto sono differenti le condizioni al contorno (vetustà degli impianti, modalità di conduzione, costi energetici etc). Volendo semplificare si va da interventi con costo di investimento basso o nullo (e quindi rapido o immediato PBT) essenzialmente sulle modalità di gestione degli impianti (regolazione, profili di accensione, ecc.) che portano a risparmi dell’ordine del 5%, fino ad interventi “strutturali” dove si riescono a raggiungere risparmi del 25-30% a fronte di tempi di ritorno che, in presenza di incentivazioni, possono essere intorno ai 10 anni.

Crede che le aziende con le quali ha collaborato svilupperanno nuove opportunità di investimento in termini di efficienza energetica?

Nel settore dell’efficienza energetica dovrebbe innescarsi un circolo virtuoso secondo il quale ogni euro risparmiato a seguito di un intervento di efficientamento può essere allocato per un successivo progetto, magari più grande e destinato a conseguire risparmi ancora più rilevanti che a loro volta possono essere re-investiti.

Con quali fondi sono stati realizzati questi progetti? Anche quelli messi in campo dall’Unione Europea?

I principali strumenti sono indubbiamente le detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica, il conto termico ed i certificati bianchi. Inoltre stiamo partecipando ad un progetto di ricerca sulla termoregolazione e contabilizzazione del calore con un finanziamento della Regione Piemonte. Infine elaboriamo anche soluzioni di finanziamento tramite terzi in cui il Cliente non deve sostenere l’esborso iniziale ma paga, a fronte dell’esecuzione dell’intervento, un canone mensile di entità confrontabile con il risparmio energetico che consegue.

Quali sono le carenze del quadro normativo in tema di efficienza energetica?

Ad oggi esistono due principali difficoltà, soprattutto nell’efficienza energetica in edilizia: la numerosità dei provvedimenti di legge (senza un testo unico) e la presenza di molte leggi regionali.

Come può un EGE consulente esterno inserirsi nella pianificazione di queste misure per l’efficienza?

Sono i bisogni del cliente ad essere il driver principale. Nell’ambito più generale dei progetti che un’azienda normalmente affronta e che riguardano ad esempio il miglioramento della sicurezza, la revisione delle linee produttive o del layout dello stabilimento si possono spesso inserire anche soluzioni per il risparmio energetico, ripartendo in questo modo i costi fissi di intervento ed aumentando l’efficacia dell’azione.

Studiare da EGE: quanto conta la formazione?

La formazione è un elemento chiave e visti i continui aggiornamenti sia di prodotti che di normativa si può quasi dire che “gli esami non finiscono mai”. Quando parlo di formazione intendo, però, anche gli approfondimenti quotidiani che si fanno in campo quando si affronta un nuovo progetto o ci si confronta con colleghi.

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Giornalista professionista e videomaker, attenta al posizionamento seo oriented degli articoli e all'evoluzione dei social network. Si occupa di idrogeno, economia circolare, cyber security, mobilità alternativa, efficienza energetica, internet of things e gestione sostenibile delle foreste