Efficienza energetica difficile per i condomini italiani

La discussioni agli Anaci day a Milano

Pochi edifici efficienti eccessiva burocrazia in tema di investimenti anche in vista della Direttiva “Case Green” 2030, dove “gli obiettivi di riduzione energetica sono ambiziosi, così come lo è il corollario delle scadenze che noi abbiamo fissato” sottolinea vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno mentre ha definito “meno chiari i riferimenti agli strumenti finanziari e alle risorse di cui possiamo disporre”.

La vicepresidente ha poi concluso che “nelle fasi di crisi il patrimonio immobiliare è un bene rifugio”, mentre in “un momento di grandi turbolenze e cambiamenti, abbiamo bisogno di un salto verso la competitività, questo è l’argomento di cui si discute di più a Bruxelles”. E conclude: “sono convinta che il patrimonio immobiliare possa offrire un contributo essenziale all’innovazione tecnologica, al risparmio energetico e alla qualità della vita, perché un bene rifugio non è un bene fermo”. Per abbassare di una classe energetica, ha spiegato il presidente Anaci, “a unità si spendono circa 20mila euro, per due classi, come ci chiede l’Europa, ce ne vogliono 40mila euro”.

ANACI DAY

Di questo se ne è discusso all’Anaci Day, l’evento organizzato dall’Associazione Nazionale Amministratori di Condominio che si è svolto a Milano.

Altro tema la sicurezza. “La direttiva europea impegna il patrimonio immobiliare anche dal punto di vista della sicurezza delle strutture perché una casa deve essere sicuramente vantaggiosa a livello di costi e consumi ma altrettanto sicura per la abitabilità di chi ci vive”. Lo ha spiegato Leonardo Caruso, presidente Anaci Milano e delegato estero Anaci, che proprio dalla città più industrializzata e moderna d’Italia si confronta direttamente con l’estero.

E difatti, anche subito oltre confine la situazione non migliore, come ha spiegato Allain Duffoux, presidente Snpi Syndicat National des Professionnels Immobiliers, anche lui presente alla 16esima edizione dell’Anaci Day, parlando delle misure stringenti previste dalla nuova normativa francese sulle prestazioni energetiche, che vietano l’affitto delle abitazioni in Classe G e, a partire dal 1 gennaio 2028, anche di quelle in Classe F. “Nonostante un cambio sulle regole di calcolo, ad oggi 400 milioni di immobili sono usciti dal mercato degli affitti – ha dichiarato – una situazione difficile per i proprietari e ugualmente per chi sta cercando casa per motivi di studio o lavoro. Inoltre – ha aggiunto – si è perso tutto il mercato degli investitori perché acquistare un immobile per affittarlo non esiste più”.


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