La federazione italiana per l’uso razionale dell’energia (Fire) ha inviato al Mase il documento di osservazioni in risposta alla consultazione sulle proposte di revisione della normativa nazionale vigente in materia dei certificati bianchi.
Certificati bianchi, si auspica il rilancio del meccanismo
Apprezzando il tentativo di introdurre maggiore flessibilità per rafforzare la presentazione dei progetti e, di conseguenza, l’offerta di titoli di efficienza energetica il suggerimento al Governo è quello di essere “più audaci nella definizione delle proposte, per conseguire risultati più consistenti” si legge nella nota stampa.
Sottolineando la “prevedibile difficoltà di raggiungere gli obiettivi al 2030”, con la possibile contrazione delle detrazioni fiscali ai target sull’efficienza energetica, la federazione auspica un rilancio del meccanismo. Le osservazioni sono raccolte in un documento riepilogativo e si soffermano sull’esigenza di:
- superare titoli virtuali e cap viene ritenuta positiva, ma “gestire un mercato spot in un contesto in cui l’offerta è rigida, non tanto per le caratteristiche del mercato reale, quanto per la mancanza di progetti in grado di produrre certificati bianchi in tempi brevi rispetto alle decisioni di investimento, pone dei dubbi sulla possibilità di agire senza prevedere comunque dei correttivi”.
- si ritiene necessario reintrodurre le schede di valutazione semplificata dei risparmi energetici per soluzioni caratterizzate da replicabilità e standardizzazione.
Fire: “Mancanza di obiettivi di risparmio energetico”
Altre osservazioni riguardano:
- la mancanza di una definizione degli obiettivi di risparmio energetico annui per il periodo 2025-2028, per Fire rende difficile dare un parere completo su un meccanismo di domanda e offerta: “Sarebbe stato anche utile conoscere le stime di disponibilità dei titoli sul mercato nei prossimi anni, stante la chiusura della vita utile di larga parte dei progetti presentati con le precedenti linee guida”.
- Un’ulteriore osservazione viene rivolta all’assenza di riferimenti verso il sistema a base d’asta di cui al d.lgs. 199/2021 e al d.m. 21 maggio 2021, per cui “si ritiene opportuno quantomeno chiarire se il meccanismo dei certificati bianchi rilevi o meno per la disciplina del sistema a base d’asta, anche in ragione delle possibili sinergie conseguibili, e, nel caso, definire univocamente il perimetro di applicazione di entrambi meccanismi”.
- Non essendo citate tipologie di incentivazione per i generatori di calore alimentati a combustibili fossili (tra cui le caldaie, ibride e non ibride, alimentate a combustibili fossili), la federazione ritiene opportuna, anche in coerenza con le direttive europee 2023/1791 (Eed) e 2024/1275 (Epbd), “un’integrazione volta a chiarire se le suddette tecnologie rientrino tra le incentivazioni di cui agli interventi previsti dal Dco in oggetto”.
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