Firecertificatibianchi

La mancata crescita dei risparmi conseguiti. L’aumento progressivo dell’obbligo residuo (ossia l’obiettivo aggiuntivo collegato al mancato raggiungimento dei target minimi negli anni precedenti). Le criticità del mercato. Sono stati questi alcuni dei temi sintetizzati da Dario Di Santo, direttore della FIRE (Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia) in occasione della VII Conferenza FIRE sui Certificati Bianchi che si è tenuta ieri a Roma. Un incontro che ha affrontato anche la questione del decreto correttivo che dovrebbe presto vedere la luce.

L’esigenza del decreto correttivo

Le scelte prese negli ultimi anni – ha spiegato in una nota Di Santo –  unite alle caratteristiche del mercato dei TEE che tende a diventare instabile al venire meno dell’equilibrio fra domanda e offerta e che soffre l’inelasticità dell’offerta, hanno determinato la crescita dei prezzi, che hanno sfiorato i 500 euro 2 mesi fa (ossia cinque volte il valore che ha caratterizzato gli ultimi anni)”. “Da qui – ha aggiunto il direttore della FIRE – l’esigenza di produrre il decreto correttivo, che affronta in modo a nostro avviso positivo alcune delle principali problematiche dello schema”. 

Le misure previste dal decreto

Tra le misure previste dal decreto correttivo, che dovrebbe arrivare a breve, ci sono questioni chiave per il comparto come lo stimolo all’offerta (eliminazione dell’addizionalità per i progetti di sostituzione, nuovi interventi ammissibili, nuove schede standard) e maggiore respiro per la domanda (flessibilità maggiore per i distributori, possibilità di emissione di titoli “allo scoperto” per raggiungere gli obblighi minimi). Oltre a questi provvedimenti il decreto prevederà l’introduzione di  un cap sul contributo tariffario, volto a calmierare i prezzi e scongiurare ulteriori aumenti. “Si tratta di misure che vanno nella giusta direzione, anche se per comprendere gli effetti sull’offerta occorrerà attendere circa due anni” – ha affermato Di Santo –  “alcuni elementi, come l’emissione dei TEE non collegati a risparmi e il limite sul contributo tariffario, sono delicati e si confida che possano essere temporanei. In ogni caso sarà fondamentale intervenire a breve per assicurarsi che lo schema funzioni in modo ottimale”.

Tra punti di forza e questioni da affrontare

L’evento è stata l’occasione per fare il punto sulle potenzialità dei certificati bianchi evidenziandone al tempo stesso gli ambiti su cui intervenire. Un tema al momento “non risolto”, evidenziato da più voci nel corso della giornata, è stato ad esempio quello della mancanza di cumulabilità con super ed iper ammortamento, che si auspica venga positivamente affrontato in ultima stesura del decreto. Tra i punti di forza dei TEE si annovera invece il nuovo portale per la presentazione dei certificati bianchi presentato dal GSE. Il Gestore dei Servizi Energetici ha inoltre anticipato la realizzazione di uno studio dove evidenzierà, per ogni tipo di intervento, le criticità specifiche che si incontrano.

La tavola rotonda

Ad essere dibattute sono stati anche le richieste evidenziate da parte degli stakeholder.  Proprio questi temi sono stati l’oggetto dalla tavola rotonda organizzata nell’ambito dell’evento. i relatori sono stati in particolare: Giuseppe Pastorino, AICEP; Alessandro Fontana, Anima; Michele Santovito – Assoege; Roberto Olivieri, Assoesco; Elena Bruni, Confindustria; Claudio Ferrari, Federesco;  Alberto Mariani, Utilitalia. Tra le richieste avanzate ci sono state: interventi in tema di gestione dei progetti in caso si vogliano modificare nel corso della vita utile; ma anche più certezze nel processo di valutazione delle proposte; la possibilità di riuscire a evitare che l’emissione di titoli allo scoperto vada a detrimento di quelli collegati ai risparmi; la costituzione di un tavolo permanente con il coinvolgimento degli stakeholder.

Le proposte del tavolo coordinato dalla FIRE per il MISE

 Nel corso dell’incontro si è parlato anche del tavolo interassociativo coordinato da FIRE nei mesi scorsi su stimolo dello stesso Ministero dello Sviluppo Economico. Un’iniziativa che ha prodotto una serie di proposte in parte confluite nel decreto correttivo. L’intento della FIRE è “di proseguire in questa direzione, mantenendo attivo lo scambio di idee e stimolando nuove proposte dagli attori coinvolti nel meccanismo, al fine di individuare soluzioni per superare le problematiche esistenti”.

Segnali positivi dai prezzi di mercato

A concludere la giornata l’intervento di Mauro Mallone del MiSE che ha sottolineato i segnali positivi sui prezzi di mercato seguiti alle prime misure adottate dal Ministero. A prescindere dai contenuti del decreto, che si auspica possano consentire di superare le principali criticità, Mallone – si legge nella nota – ha anche ricordato come sia fondamentale contrastare le truffe e affermato che lo strumento dei certificati debba tornare ad essere efficiente dal punto di vista economico. Il Ministero si adopererà in tal senso nei prossimi mesi. Se non si riuscisse nel tentativo, si individuerà uno strumento sostitutivo.

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