Utilitalia chiede nuovi certificati per sviluppare il mercato della materia prima seconda

Con Luca Mariotto direttore del settore Ambiente di Utilitalia, vediamo le soluzioni proposte dal Mini book sui rifiuti

La raccolta differenziata non si può mai interrompere, mentre l’estrazione delle materie prime sì. Per questo è necessario stimolare e tutelare il mercato delle materie prime seconde come spiega Luca Mariotto direttore del settore Ambiente di Utilitalia, nel commentare a Canale Energia le soluzioni proposte dal Mini book sui rifiuti pubblicato dall’associazione per rendere al massimo del suo potenziale la circolarità del ciclo dei rifiuti. “Terminata la raccolta differenziata inizia un’altra parte del processo dell’economia circolare che come il primo va tutelato al fine di trovare i presupposti e le misure per dare continuità e garanzia a questo materiale” spiega Mariotto. “Perché il rischio è che poi lo sforzo che chiediamo ai cittadini non venga riconosciuto. Per questo riteniamo che non si può dipendere dalla fluttuazione del mercato (delle materie prime e seconde n.d.r.) se vogliamo che i rifiuti siano risorse. Serve dare misure innovative e di aiuto”.

Per far questo bisogna agire alla base, nella fase della raccolta al fine di migliorare sempre di più l’efficacia della differenziazione e al momento della realizzazione del mercato delle materie riciclate. Una necessità che emersa ancora di più nel corso della crisi data dalla pandemia da Covid-19 in cui i mercati si sono fermati ma la produzione e lo smaltimento dei rifiuti no.

Mercato delle materie prime seconde come tutelarlo

Rispetto il mercato delle materie prime Utilitalia suggerisce la realizzazione di due nuovi titoli: i Certificati di efficienza economica circolare (Cec) e i Teec – Titoli di efficienza energetica circolare.

I Cec come è esplicitato nel mini book rappresentano un “valore commisurato al costo che il sistema può sopportare per raggiungere gli obiettivi di circolarità rimpiazzando la materia vergine con quella recuperata anche nei settori hard to recycle, e che verrebbe riconosciuto al produttore del bene al momento dell’annullamento del Certificato (in modo che sia il sistema a coprire tale costo, e non il singolo consumatore)”.

“Mentre i Teec” spiega Mariotto “sono una sorta di estensione dei certificati bianchi, in cui si valuta il risparmio energetico dato dall’usare materia prima seconda rispetto a materia prima”.

Valutando nel ciclo di vita di un processo produttivo il risparmio energetico derivato dalla disponibilità sul mercato di materia prima seconda, in cui tale materia è usata alternativamente o al consumo di materia vergine.

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La materia prima seconda vista dal lato del cittadino

Nella fase della raccoltaServe dare elementi di chiarezza ai cittadini rispetto alla corretta gestione dei rifiuti di imballaggio” rimarca Mariotto che evidenzia in questo una responsabilità del produttore e il ruolo strategico dell’ecodesign. Ma non solo, importante anche per migliorare la governance del settore, superare la frammentazione del settore. D’altronde come possiamo constatare nella rubrica “Dove lo riciclo” che Canale energia cura settimanalmente, sono diverse le regole della differenziata sul territorio. Questo in parte è dovuto a esigenze logistiche, ad esempio il Tetrapak alcuni impianti di smaltimento lo gestiscono nella carta altri nella plastica, proprio per la sua natura ibrida di multi materiale. Dissonanze che però confondono il cittadino, soprattutto se accadono in luoghi limitrofi.

Per superare questo impasse “bisognerebbe superare la frammentazione del servizio” spiega Mariotto “in Italia abbiamo tante gestioni comunali, mentre servirebbe una gestione su area vasta organizzata per ambiti territoriali omogenei. Un po’ come è accaduto per il settore idrico”.  Per quanto per il settore rifiuti sia un percorso più complesso, perché condizionato dalla distribuzione degli impianti. “Sicuramente un buon compromesso sarebbe arrivare ad ambiti territoriali importanti che magari comprenderanno province. In questo modo si avrebbe un vantaggio per la raccolta differenziata, ma anche per la governance”.

Di certo un impegno grande ma una sfida “da cui nessuno si può chiamare fuori e tutti devono dare il proprio contributo: i cittadini con una buona differenziata gli enti locali con input di programmazione efficace e poi sta a noi utility di essere efficaci ed efficienti e con un servizio sempre migliore” conclude Mariotto.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.