Tra le tante best practices protagoniste del webinar dello scorso 30 aprile di Biovoices e Cluster Spring sul ruolo della bioeconomia per una ripresa “green” post Covid19, c’è stato anche il progetto europeo Enabling. L’iniziativa, di durata triennale, è sviluppata nell’ambito del programma H2020 ed è coordinata da FederUnacoma e da Itabia, che si occupa in particolare degli aspetti scientifici.

Progetto Enabling, numeri e obiettivi

“Il progetto, partito nel 2017, vede la partecipazione di 16 partner in rappresentanza di 13 diversi Paesi e può contare su un finanziamento totale di 2 milioni di euro”, ha spiegato Sofia Mannelli, membro del consiglio direttivo di Itabia.  

“L’obiettivo principale – ha aggiunto – è quello di dimostrare e facilitare la crescita della bioeconomia circolare e la valorizzazione delle tante materie prime di origine biologica nei diversi settori produttivi”.

Biomasse, “una ricchezza enorme” 

In generale il settore della bioeconomia, ha sottolineato Mannelli, ha un potenziale enorme. “Noi come Itabia abbiamo censito in Italia circa 25 mln di biomasse potenzialmente disponibili”, ha spiegato. “Queste biomasse rappresentano una fonte di ricchezza enorme e vengono impiegate in innumerevoli filiere. Tuttavia esiste ancora un ampio spazio per il loro utilizzo”.

La condivisione delle best practices del progetto 

Un ruolo centrale nel progetto è rappresentato dall’individuazione a livello europeo di best practices e dalla loro condivisione. “Enbling dimostra il valore dell’utilizzo delle biomasse attraverso la costruzione di un atlante delle migliori pratiche“, ha aggiunto. “Ogni partner ne ha presentate molte, per l’Italia sono 12. Sul sito del progetto sono disponibili delle schede dettagliate su ogni iniziativa”.

“Questi esempi virtuosi sono confluiti, come ultimo step del progetto, nell’ambito dell’Eip-agri, la grande strategia Europea per l’innovazione in agricoltura, arrivando quindi alla dg Agri della Commissione europea. L’obiettivo è rendere questi progetti un modello da promuovere e sviluppare“. 

Il ruolo della politica per lo sviluppo della bioeconomia 

“Nel settore della bioeconomia le opportunità ci sono – ha spiegato poi Mannelli – è necessario però promuoverle, puntando su quelle sostenibili, da un punto di vista economico, ambientale e sociale”.  Naturalmente il ruolo della politica è fondamentale. “Bisogna sperare che i decisori politici abbiano il coraggio di dare quello slancio necessario al settore”, ha concluso.

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Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.