Rinnovabili sopra a 1 MW, arriva il Controllore Centrale di Impianto

Il dispositivo reso obbligatorio per gli impianti in media tensione dalla norma CEI 0-16 del CIG è obbligatorio con alcune scadenze e incentivi anche per gli impianti esistenti

L’aumento delle rinnovabili e degli impianti di auto generazione di energia rende sempre più centrale il controllo puntuale della rete per garantirne stabilità e continuità di servizio.

Per farlo sono stati definiti dei criteri tecnici relativi alla connessione degli utenti alle reti elettriche in Alta e Media Tensione su tutto il territorio nazionale con la norma CEI 0-16, elaborata dal Comitato Elettrotecnico Italiano in sinergia con l’Autorità per l’energia, Arera.

Tra le novità della norma la definizione del nuovo dispositivo di cui devono dotarsi gli utenti: il Controllore Centrale di Impianto (CCI).

Si tratta di un dispositivo la cui installazione è obbligatoria per i proprietari di impianti di produzione di energia elettrica di taglia superiore a 1MW, connessi in Media Tensione come previsto dall’adeguamento tecnico istituito dalla delibera Arera 540/2021/R/EEL del 2021.

Maurizio Pareti Engineering & Service Director di Selta - Business Unit di DigitalPlatforms
Maurizio Pareti Engineering & Service Director di Selta – Business Unit di DigitalPlatforms

La novità per il comparto è proprio nell’obbligatorietà per i dispositivi in media tensione” spiega a Canale Energia Maurizio Pareti, engineering & service director di Selta, Business Unit di DigitalPlatforms SPA. Ci troviamo in un contesto nuovo. Per gli impianti connessi in media tensione non era previsto un dispositivo di monitoraggio dati verso il trasmettitore, cioè Terna.  Fino a oggi il TSO riceveva i dati solo dagli impianti collegati dalla rete di alta tensione. La norma CEI ha incluso gli impianti in media tensione uguali o superiori a 1MW“.

Che funzione svolge il Controllore Centrale di Impianto

Il CCI di fatto svolge un’attività di controllo e monitoraggio necessaria per la gestione del mercato di dispacciamento. Difatti acquisisce in tempo reale le misure relative alle grandezze elettriche dell’impianto e le invia ai gestori della rete.

La complessità di installazione non è tanto nell’allocazione fisica dell’apparato che è abbastanza compatto, ma sta nella modifica dell’impianto. La norma CEI prevede l’acquisizione di dati in più da trasformatori di misura che tipicamente non ci sono” spiega Pareti. 

“Nel caso ci trovassimo con impianti particolarmente grandi o con più fonti di produzione ad esempio una parte fotovoltaica e una eolica e di accumulo, occorrerà inviare i dati come prescritto dall’allegato 6 di Terna, quindi ‘per fonte di produzione’. In questo caso avremmo una parte sistemistica più complessa per la necessità di registrare dei dati in più, ma l’apparato CCI non varia” conclude.

La sperimentazione sul campo dei dispositivi grazie ai progetti europei

Un contesto quello della istallazione dei CCI che in parte Pareti ha già sperimentato

con la sua azienda in due progetti europei. “Ancora prima di fare il prodotto CCI come DigitalPlatforms SpA, abbiamo realizzato all’interno dei progetti europei sperimentali SmartNet, concluso, e FlexiGrid, attualmente in corso, un prodotto analogo. In questo caso le funzionalità previste oggi dalla regolazione erano opzionali, ma noi le abbiamo inserite e testate. Quindi possiamo dire che il nostro CCI nasce da un’esperienza pluriennale sul campo. Attualmente stiamo continuando le attività di innovazione e ricerca. Siamo presenti su un altro progetto europeo Efort. In questo caso il focus non è più la regolazione ma la resilienza della rete elettrica“.

Altra novità è che per la prima volta in Italia si attuerà l’utilizzo di un protocollo di comunicazione sicura 61P50 sicuro, come previsto dallo standard 62301. “Su questo noi siamo già operativi. Abbiamo superato i test preliminari con alcuni dei principali distributori italiani”.

Incentivi per istallare un Controllore Centrale di Impianto

Rispetto l’obbligatorietà dell’Arera sono previste alcune differenze tra impianti nuovi e impianti già in esercizio. Nello specifico:

  • gli impianti nuovi entrati in esercizio dopo il 01/04/2023 sono soggetti alla Delibera 540/2021;
  • gli impianti esistenti devono invece effettuare un adeguamento tecnico alla Delibera 540/2021 entro il 31 Maggio 2024, e hanno diritto ad incentivi forfettari per chi si adegua prima:
    • € 10.000, entro il 31 luglio 2023;
    • € 7.500, entro il 31 ottobre 2023;
    • € 5.000, entro il 30 gennaio 2024;
    • € 2.500, entro il 31 maggio 2024.

Come scegliere il prodotto adatto

I prodotti sul mercato devono tutti rispondere alla norma CEI e come tale sono tarati per ottemperare alle funzioni richieste obbligatoriamente. Ciò non toglie che da qui alcuni produttori hanno implementato alcune specifiche più o diversamente da altri.

Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.