Rinnovabili una sfida strategica oltre che ambientale

I dati del rapporto annuale 2025 dell’Osservatorio Rinnovabili di Agici

La transizione verso le energie rinnovabili rappresenta per l’Italia una sfida strategica per la sicurezza energetica, la competitività economica e la sostenibilità ambientale.

Il ritmo di crescita delle energie rinnovabili resta insufficiente per raggiungere gli obiettivi fissati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). L’Italia rischia infatti un gap di circa 17 GW rispetto ai target previsti, con ripercussioni non solo ambientali ma anche economiche, sociali e industriali.

Se si mancano gli obiettivi del Pniec 2024, il costo complessivo per l’economia nazionale ammonterebbe a 137 miliardi di euro al 2050, pari a oltre 5 miliardi di euro l’anno nel periodo 2025-2050.

Lo evidenzia il rapporto annuale 2025 dell’Osservatorio Rinnovabili (Oir) di Agici, dal titolo “Quanto costa restare fermi? I Costi del Non Fare le rinnovabili”, presentato oggi presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo di Milano.

 Anna Pupino, responsabile dell’Oir
Anna Pupino, responsabile dell’Oir

In ballo c’è un bilanciamento complessivo della riuscita verso gli obiettivi 2030 e anche una migliore crescita del Sistema Paese come sottolinea Anna Pupino, responsabile dell’Oir “Il mancato raggiungimento degli obiettivi del Pniec comporterebbe infatti costi oltre cinque volte superiori. Oggi gli operatori mostrano segnali di ottimismo verso l’Italia e gli incentivi sono già in campo, ma serve un passo ulteriore: costruire un quadro normativo stabile e sicuro. Solo così la decarbonizzazione rappresenterà una reale opportunità di crescita sostenibile e competitiva per il nostro Paese”.

Impatti sociali sul Sistema Paese

L’inazione energetica comporterebbe inoltre impatti ambientali e sociali rilevanti, tra cui un consumo aggiuntivo di 233 miliardi di metri cubi di gas naturale, 10 milioni di tonnellate di olio combustibile, quasi 700 mila tonnellate di carbone, oltre a 585 milioni di tonnellate di CO₂ emesse in più e la perdita potenziale di 342.480 posti di lavoro. Al contrario raccogliere la sfida delle rinnovabili e centrare il pieno raggiungimento degli obiettivi del Pniec genererebbe benefici economici complessivi superiori a 162 miliardi di euro al 2050 con ricadute sui prezzi finali dell’energia e crescita dell’occupazione del 6%.

Marco Carta_AGICI
Marco Carta_AGICI

“È fondamentale sottolineare come al centro del discorso sulle rinnovabili ci sia un tema di sviluppo che non è solo di natura economica, ma anche sociale”, ha aggiunto Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICI. “Gli impianti FER, infatti, non vengono sviluppati nei grandi centri metropolitani, ma nelle aree più periferiche del Paese, maggiormente esposte al rischio di spopolamento e di inasprimento del disagio economico. Investire sulle rinnovabili vuol dire quindi impegnarsi anche per una crescita più uniforme del Paese, creando benessere, servizi e soprattutto occupazione qualificata nei territori che ne hanno più bisogno”.

Rinnovabili una sfida da affrontare con regole certe

Lo studio conferma così che investire nelle rinnovabili è una scelta economicamente vantaggiosa ma l’assenza di una cornice normativa stabile, i ritardi del permitting e la mancanza di una governance nazionale coordinata continuano a rappresentare ostacoli significativi per imprese e investitori. Servono quindi regole certe e regia nazionale quali condizioni indispensabili per attrarre capitali, garantire una transizione ordinata e rafforzare la sicurezza energetica del Paese.

 


Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.