Gli strumenti di misura in Italia, i numeri di Anima

Gli strumenti di misura sono tecnologie applicate a carburante, gas e acqua, presenti nelle nostre case e nelle abitudini più comuni, come fare rifornimento per i mezzi di trasporto. Un comparto stabile a livello finanziario e che produce circa 4.490 addetti coinvolti. Vediamo i risultati del Ufficio studi Anima.

Tecno Time

La misura è centrale nella economia dei servizi e delle attività che svolgiamo regolarmente. Dal fare rifornimento al consumo di energia o gas al riscaldamento all’acqua. Tutte attività in cui una corretta misurazione fanno del rapporto con l’utente e della sicurezza della fornitura un elemento chiave. Il settore degli strumenti di misura si chiama smart metering intelligence ed è un comparto che in Italia produce 925milioni di fatturato e una buona fetta del mercato export (circa il 40%) i dati del settore sono stati da poco pubblicati dall’ufficio studi ANIMA.

Il comparto

L’Italia, nel settore, è la quinta per export, mentre per saldo commerciale la terza. Il 70% del prodotto è destinato all’Unione europea, percentuale che per ora rende non rilevanti le altre destinazioni. La difficoltà a esportare è determinata dalle differenti specifiche tecniche diverse di paese in paese. La Direttiva MID ha giocato un ruolo decisivo nell’appianare, in parte, questi ostacoli. Ancora gli Usa, ad esempio, innalzano barriere difficili da superare.

Su 67 aziende intervistate la situazione del comparto sotto il profilo finaziario è stabile. A detta dei tecnici, sarà necessario nel medio-lungo termine fare più investimenti per posizionarsi meglio nel comparto, investire nei servizi post vendita e nella riconoscibilità delle imprese.

Questa la fotografia del settore tracciata da il Libro bianco sugli strumenti di misura, a cura dell’Ufficio studi ANIMA in collaborazione con prof.re Giacomo Magnani Università Cattolica, Jacopo Mattei SDA Bocconi, Università di Ferrara, Giuseppe Attanasi Università di Strasburgo e Giancarlo Giudici Politecnico di Milano.

«Nei nostri apparecchi transitano milioni di euro, basti pensare all’oro nero, per le nostre auto, e all’oro blu, fondamentale per vivere. E sono strumentazioni che misurano anche quanto troveremo scritto nelle nostre bollette. Capiamo, quindi, di portare avanti un lavoro molto prezioso perché strettamente legato al quotidiano», dichiara il Presidente di Acism, Giuseppe Bonazzi.

 

 

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