attacchi informatici
foto Pixabay

Tra le maggiori preoccupazioni per le aziende, nel 2022 a livello globale ci sono i rischi informatici, di attacchi ransomware e le violazioni di dati, come emerge dall’undicesimo sondaggio condotto da Allianz risk barometer 2022. Il rischio di questo tipo di attacchi è motivo di preoccupazione per le aziende ancor più di una eventuale interruzione di attività o delle catastrofi naturali o della pandemia stessa.

La classificazione dei rischi

Per le aziende i diversi rischi vengono così classificati: in cima alla classifica ci sono i rischi informatici per il 44% degli intervistati, a seguire l’interruzione di attività con il 42% e le catastrofi naturali sono al terzo posto con il 25%, erano al sesto nel 2021. Il cambiamento climatico risale la classifica dal nono posto al sesto, finora la posizione più elevata mai raggiunta (17%), mentre la pandemia scende al quarto posto con il 22%.

Il sondaggio condotto da Allianz global corporate & specialty (Agcs) raccoglie le opinioni di 2.650 esperti provenienti da 89 Paesi tra cui ceo, risk manager, broker ed esperti assicurativi.

“L’interruzione di attività rimarrà probabilmente il tema di fondo nel 2022”, riassume il ceo di Agcs, Joachim Mueller. “Per la maggior parte delle aziende la paura più grande è quella di non essere in grado di realizzare i prodotti o fornire i servizi. Il 2021 ha visto livelli di interruzione senza precedenti, causati da vari fattori scatenanti, e quest’anno si prevede solo un graduale miglioramento della situazione. Cyber-attacchi rovinosi, l’impatto sulla supply chain di eventi meteorologici estremi legati al cambiamento climatico, così come i problemi legati alla produzione dovuti alle varie ondate pandemiche e i colli di bottiglia che si sono creati nel settore dei trasporti. Costruire la resilienza per reagire alle molteplici cause di interruzione di attività sta diventando sempre più un vantaggio competitivo per le aziende”.

La percezione dei diversi rischi per le aziende italiane

In Italia, i rischi informatici e l‘interruzione di attività sono per il secondo anno consecutivo, rispettivamente al primo e al secondo posto nella classifica dei primi dieci rischi. Le catastrofi naturali sono tra i primi tre con il 33% delle risposte, prendendo il posto della pandemia che scende dalla terza alla quinta posizione.

AGCS_Risk Barometer_ENERGIA + ENERGIA RINNOVABILE
fonte Agcs

ll ransomware al primo posto della classifica

ll ransomware costituisce la principale preoccupazione nell’ambito degli attacchi cyber. Gli incidenti informatici sono tra i primi tre rischi nella maggior parte dei Paesi intervistati a causa dell’aumento degli attacchi ransomware, percepiti come la principale minaccia per il 2022.

Le tattiche utilizzate della “doppia estorsione” che combinano la crittografia dei sistemi con la violazione dei dati e lo sfruttamento di vulnerabilità dei software sono tra le modalità che destano maggiore preoccupazione.
Anche in tema di Environmental, social, governance (Esg), la sicurezza informatica costituisce il principale timore.
“Il ransomware è diventato un grande business per i cyber-criminali che stanno raffinando le loro tattiche, abbattendo le barriere di ingresso con anche solo un semplice investimento da 40 dollari e poca conoscenza tecnologica. La commercializzazione del crimine informatico rende più facile sfruttare le vulnerabilità su larga scala. Vedremo sempre più attacchi contro le supply chain tecnologiche e le infrastrutture critiche”, spiega Scott Sayce, global head of cyber di Agcs.

L’interruzione di attività al secondo posto della classifica

La vulnerabilità nelle moderne catene di fornitura e reti di produzione è stata evidente nell’ultimo anno. Secondo il sondaggio, la causa più temuta di interruzione di attività è quella conseguente agli incidenti informatici, tenendo presente la crescente dipendenza delle aziende dalla digitalizzazione e il passaggio al lavoro da remoto.
Lo scorso anno, incrementi nella domanda e interruzione della produzione e della logistica hanno fatto chiudere le fabbriche e causato dei blocchi nei porti per le spedizioni dei container. Inoltre, i ritardi legati alla pandemia hanno aggravato la situazione della fornitura, come il blocco del canale di Suez o la carenza globale di semiconduttori.

Il ruolo della pandemia

Secondo l’Euler hermes global trade report, nella seconda metà del 2022 la pandemia sarà la causa maggiore di interruzione della supply chain, anche se si prevede un miglioramento degli squilibri nella domanda e nella capacità di spedizione dei container.
Lo scoppio di una pandemia scende dalla seconda alla quarta posizione, infatti la maggior parte degli intervistati (80%) ritiene di essere pronto ad una futura situazione emergenziale.
Per quanto riguarda le catastrofi naturali, la preoccupazione di chi ha risposto all’Allianz risk barometer è rivolta agli eventi meteorologici legati al cambiamento climatico che causano danni ai beni aziendali e alla supply chain.
Gli intervistati sono preoccupati anche riguardo alla transizione delle loro aziende verso un’economia verde (36%), perché dovranno soddisfare dei requisiti normativi e di reportistica (34%).

“La pressione sulle aziende per agire sul cambiamento climatico è aumentata notevolmente nell’ultimo anno, con una crescente attenzione ai contributi net-zero”, osserva Line Hestvik, chief sustainability officer di Allianz SE. “C’è una chiara tendenza a ridurre le emissioni di gas serra nelle operazioni o a esplorare le opportunità di business con tecnologie rispettose del clima e prodotti sostenibili. Molte aziende stanno costruendo al loro interno competenze dedicate alla mitigazione del rischio climatico, coinvolgendo sia esperti di gestione del rischio che di sostenibilità”.

Altri fattori che hanno cambiato posizione nella classifica

Tra gli altri fattori che hanno cambiato posizione nella classifica dell’Allianz risk barometer vi sono:
La carenza di forza lavoro qualificata (13%) che entra nella top 10 dei rischi, in nona posizione, viene collocata tra i primi cinque nei settori dell’ingegneria, delle costruzioni, dell’immobiliare e al primo rischio per i trasporti.

I cambiamenti nello scenario legislativo e regolamentare sono fermi al quinto posto con il 19%. Nel 2022, le principali iniziative normative di cui devono tener conto le aziende includono le procedure anticoncorrenziali rivolte alla big tech.

Incendio ed esplosioni per il 17% degli intervistati sono un rischio sempre presente per le aziende e sono al settimo posto. Invece, i cambiamenti nei mercati scendono dal quarto all’ottavo posto rispetto all’anno precedente e i cambiamenti macroeconomici scendono dall’ottavo al decimo posto.

Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.