benessere equo e sostenibileIl presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, ha letto e interpretato i dati dell’ultimo rapporto Istat sul Bes, Benessere equo e sostenibile con un focus sugli indicatori regionali, da cui emerge che resta elevato il divario con l’Europa, nonostante la regione Lombardia sia in cima al report.

Il rapporto si basa su una serie di indicatori coerenti con le linee fondamentali del programma Next generation EU e fornisce delle risposte, attraverso le informazioni disponibili sugli aspetti sanitari, sulla digitalizzazione, sul capitale umano e sul cambiamento climatico.

Gli indicatori statistici hanno garantito un qualificato monitoraggio delle condizioni di benessere dei cittadini, delle loro determinanti e delle loro tendenze.

La presentazione del rapporto Bes 2020 ha avuto luogo il 24 maggio, nell’ambito dell’iniziativa Il benessere equo e sostenibile: parliamone alla Bicocca

In Italia cambia il profilo del benessere

La pandemia ha sicuramente inciso negativamente nella maggior parte dei settori, ma non in tutti. L’istruzione si è confermata come fattore propulsivo del benessere, registrando una diminuzione dell’abbandono scolastico. La presenza femminile nei luoghi decisionali sembrerebbe aver fatto dei passi avanti, seppur lentamente. Inoltre, si riscontra una riduzione della criminalità e gli indicatori sulla gestione dei rifiuti mostrano un andamento positivo.

Focus sulla Lombardia

La Lombardia testimonia elevati livelli di benessere in molti campi, quali: il lavoro, la partecipazione sociale e pubblica, il benessere economico, l’innovazione e la ricerca, l’ambiente, la qualità dei servizi.

Sono positivi i risultati del sistema scolastico lombardo, con basse quote di ragazzi che non raggiungono competenze numeriche e alfabetiche adeguate e, anzi, competenze digitali mediamente più elevate. L’indicatore di passaggio all’università dei giovani lombardi è tra i più alti d’Italia (54,5% rispetto ad una media del 50,4%), una quota elevata di 30-34enni con un titolo di studio terziario (33,0% rispetto a 27,8 per l’Italia), un’incidenza di laureati in discipline tecnico-scientifiche in linea con quella media.

Altro aspetto molto positivo: la Lombardia è tra le regioni con una più bassa incidenza di giovani che non lavorano e non studiano, i cosiddetti Neet, che sono il 17% rispetto ad una media nazionale di 23,9%.

Tuttavia, seppur con risultati superiori alla media nazionale, il divario rispetto all’Europa c’è e rimane elevato.

Ma emergono anche dei lati oscuri, associati alla pandemia. Ad esempio, si è ridotta la speranza di vita alla nascita, passata da 83,4 anni nel 2019 (valore superiore alla media italiana di 83,0 anni) a 81,2 anni nel 2020, valore attualmente al di sotto della media nazionale.

Anche degli indicatori relativi alla criminalità svelano una situazione più critica.

Sul fronte della salute, gli indicatori del Bes, si sono scaglionati sui progressi degli ultimi dieci anni, annullati in un solo anno di pandemia. Quest’ultima ha avuto conseguenze pesanti anche sul mercato del lavoro, facendo aumentare le ansie dei cittadini sul futuro.

“Dal Bes emerge una crisi culturale, di qualità della vita, di capacità di affrontare la realtà che spiega anche perché la crescita della ricchezza fosse così rallentata anche prima della crisi pandemica. Il Bes” ha affermato il professor Vittadini lascia emergere i problemi dell’Italia nella loro radicalità. E fa capire perché per affrontarli non è sufficiente il reperimento di risorse economiche. Non basterà per risollevarsi un aumento della spesa pubblica e non basteranno i fondi europei del Next generation EU”.

Nel capitolo sul benessere soggettivo, il Bes parla di aumento delle persone che, pur preoccupate per il loro futuro, sono molto soddisfatte della propria vita.

Il professor Mezzanzanica, conclude affermando che: “questo lavoro che l’Istat produce è una importantissima fonte di informazioni, che offre la possibilità di riflettere sulla reale situazione del Paese in tutti i suoi aspetti più significativi. Da esso si possono trarre informazioni non scontate sul benessere delle persone. Per questa ragione il rapporto Bes rappresenta uno spunto importante di riflessione per tutti e di supporto alle istituzioni al fine di migliorare le politiche e le azioni di intervento”.

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