filiera industriale strategica Mise
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Tra le priorità indicate nel Pnrr, un ruolo di rilievo viene sicuramente attribuito al sostegno alla competitività delle filiere industriali strategiche nazionali, alle quali il Ministero dello sviluppo economico destina circa 2,2 miliardi di euro.

Sono almeno 40 i nuovi progetti di investimento che si vogliono realizzare in Italia grazie ai Contratti di sviluppo nei settori della microelettronica, dell’automotive, dei semiconduttori, del turismo, della chimica, della farmaceutica e della tutela ambientale, solo per citarne alcuni. Le risorse previste nel Pnrr andranno ad integrare la dotazione finanziaria dei Contratti di sviluppo che ammontano a 450 milioni di euro stanziati nella legge di bilancio 2022.

I progetti di investimento

Saranno disponibili 750 milioni di euro per progetti relativi alla digitalizzazione, innovazione e competitività delle filiere del made in Italy e un miliardo andrà a potenziare gli investimenti in ricerca e innovazione destinati alla filiere della transizione ecologica. Questi saranno finalizzati ai processi di riconversione industriale attraverso la costruzione di Gigafactory destinate alla realizzazione di batterie, pannelli fotovoltaici ed eolico.

“Come Mise sosteniamo i programmi d’investimento che puntano ad accrescere la competitività del sistema produttivo italiano all’interno delle strategiche filiere europee dall’alto valore tecnologico e industriale che impattano in maniera decisiva sul futuro del Paese”, dichiara in nota stampa il ministro Giorgetti che aggiunge: “Lo strumento dei Contratti di sviluppo è stato ridisegnato proprio con l’obiettivo di agevolare la realizzazione di progetti d’investimento che favoriscono la reindustrializzazione e la valorizzazione del nostro patrimonio industriale, incentivando programmi di ricerca e di trasferimento tecnologico che sono la chiave per vincere la sfida della transizione digitale e green. In quest’ottica – conclude il ministro – abbiamo anche voluto dare un segnale chiaro e concreto ai lavoratori coinvolti in aree territoriali e aziende in crisi, legando la concessione di incentivi agli impegni degli investitori ad assumerli”.

La clausola che incentiva l’assunzione di disoccupati

Ogni singolo progetto dovrà rafforzare le imprese esistenti delle filiere strategiche con l’obiettivo di aumentare la produttività e l’occupazione. In merito, il ministro Giorgetti ha voluto una clausola nella nuova normativa che disciplina la valutazione dei progetti e la concessione degli incentivi previsti dai Contratti di sviluppo. Questa prevede che, le imprese che faranno richiesta di accesso agli strumenti agevolativi dovranno dare priorità nelle assunzioni ai disoccupati a seguito di procedure di licenziamento collettivo e lavoratori di aziende coinvolte in tavoli di crisi attivi presso il Mise e percettori di redditi di sostegno.

Trenta milioni di contributi in favore dell’industria conciaria

Per supportare la ripartenza della filiera del made in Italy, lo scorso 8 gennaio il ministro Giorgetti ha firmato il decreto che rende operativa l’erogazione di contributi a fondo perduto per 30 milioni di euro in favore dell’industria conciaria. Questo intervento è destinato alle imprese della filiera che presentano dei progetti di investimento che aumenteranno la competitività grazie all’introduzione di processi produttivi digitali e innovazioni di prodotto.

Le agevolazioni previste

Verranno ammesse alle agevolazioni le spese che superino i 50mila euro ma non superiori ai 200mila che devono includere attività di ricerca industriale. La soglia arriva a 500mila euro per progetti integrati di distretto con caratteristiche specifiche.

Con un provvedimento ministeriale verranno definiti i termini e le modalità per richiedere il contributo a Invitalia, preposta a gestire la misura per conto del Mise.

“L’industria conciaria italiana, con le sue imprese distribuite nei vari distretti produttivi, è un importante settore per le produzioni del made in Italy, dalle calzature all’arredamento ma anche nell’ambito dell’automotive”, dichiara il ministro Giorgetti.  “Il Mise, aggiunge, sostiene con contributi a fondo perduto il settore per supportare la ripartenza di questa filiera che, dopo le sofferenze dell’emergenza Covid, ha visto nel 2021 i primi segnali di ripresa ma che adesso deve fronteggiare anche il fenomeno dell’aumento dei prezzi delle materie prime, sul quale il Governo è impegnato a trovare soluzioni che siano funzionali a ridurne l’impatto”.

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