sostenibilità
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In concomitanza degli Stati generali dell’economia, il Wwf avanza la sua proposta al governo: costruire l’Italia del “SI”, ovvero l’Italia della Sostenibilità (ambientale) e dell’innovazione. Il ciclo di incontri convocati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per individuare la strada della ripresa dopo l’emergenza Covid-19 non potrà dimenticare quattro pilastri per la conversione ecologica dell’economia: decarbonizzazione; valorizzazione del capitale naturale del Paese; sostenibilità ambientale; innovazione verde.

Green economy in numeri

La green economy è una certezza, evidenzia il Wwf in una nota stampa: dal 2000 al 2015 la crescita dei green job in Europa è stata 7 volte superiore a quella del resto dell’economia. Il suo consolidamento non è stato frenato dalla profonda crisi finanziaria globale del 2007-2008 e oggi conta 9 milioni di addetti. In Italia ci sono 432 mila imprese che negli ultimi 5 anni hanno investito nella green economy e oggi contano 3,1 milioni di addetti (X Rapporto greenItaly 2019).

Ripartenza verde: Italia vs Europa

La ripartenza verde, invocata a più voci negli ultimi mesi di lockdown, in Italia stenta a partire. La Commissione UE, rimarca il Wwf, dopo che nel dicembre 2019 aveva annunciato il Green deal, con una dotazione di 1.000 miliardi di euro, ha avanzato le proposte per la Climate law e per la strategia industriale europea, quella Farm to fork (filiera agroalimentare) e quella sulla biodiversità.

Con il sostegno delle forze di maggioranza più vicine, il Wwf auspica l’adozione di un approccio sistemico che si rifletta in scelte programmatiche nell’aggiornamento del Def e della Legge di Bilancio 2021.

La proposta del Wwf per l’Italia del SI’

Di seguito un estratto delle proposte avanzate dal Wwf in nota per la costituzione dell’Italia del ‘SI’:

  1. una legge quadro nazionale sul clima con obiettivi ambiziosi di taglio delle emissioni di CO2 e un energy floor price, un prezzo minimo per i prodotti energetici;
  2. strumenti di sostegno per il rilancio del settore delle energie rinnovabili;
  3. una Politica industriale e una strategia per l’economia circolare. Una nuova Politica industriale nazionale 4.0 che favorisca la decarbonizzazione e la modernizzazione dei settori produttivi energivori;
  4. un aumento significato della spesa pubblica in r&s, Ricerca per lo sviluppo sostenibile;
  5. un grande Piano nazionale di restoration, di ripristino e rinaturalizzazione di ecosistemi per valorizzare il capitale naturale blu e verde del Paese a cui destinare almeno il 10% dei fondi europei assegnati all’Italia per il rilancio dall’European green deal;
  6. un Piano di azione nazionale per l’Uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e un intervento sulle aliquote Iva;
  7. un grande Programma di investimento per la messa in sicurezza e l’ammodernamento del patrimonio infrastrutturale esistente e un diffuso piano di installazione di colonnine per la ricarica fast in città;
  8. il rafforzamento del Codice appalti vigente e un Piano nazionale della Mobilità, che aggiorni e superi il Piano generale dei trasporti e della logistica del 2001;
  9. una politica coordinata di intervento sulle Aree metropolitane per dotare finalmente il Paese di reti di trasporto metropolitano e regionale integrate. Al contempo riconoscere lo strumento di “bilancio zero” di consumo di suolo;
  10. 100 progetti integrati di rinaturazione lungo i nostri fiumi.

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