Nelle strutture sportive ci si allena anche per essere sostenibili

USedestadion settore dall’alto potenziale di efficientamento energetico e ambientale è quello degli impianti sportivi italiani, dove il consumo di risorse come acqua ed energia ha molta rilevanza dal punto di vista economico e sociale. Ne abbiamo discusso con Federico Marca, Energy Manager di CONI Servizi Spa (certificato EGE UNI-CEI 11339), società operativa delle attività del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (attraverso un contratto di servizio) e partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia, che ha il compito di gestire le strutture CONI, tra cui, ad esempio, le sedi e lo Stadio Olimpico di Roma.

Quale strategia seguite per le vostre strutture?
Stiamo attuando le indicazioni della Norma UNI 50001, seguendo le relative linee guida per la gestione dell’energia. Il nostro lavoro parte dal monitoraggio degli impianti, a cui siamo particolarmente sensibili perché ci consente di individuare gli ambiti di intervento prioritari. Grazie a questo controllo costante possiamo inoltre investire in modo mirato dove ci sono inefficienze e dove riscontriamo dei margini per migliorare i processi, arrivando anche, se necessario, a ristrutturare in parte l’impianto sportivo.  
Il nostro approccio è di investire innanzitutto in interventi caratterizzati da un tempo di ritorno più veloce, dando priorità al monitoraggio e all’efficientamento delle strutture esistenti (ad esempio con sistemi di illuminazione a LED negli impianti sportivi e negli uffici e adottando l’utilizzo di pompe di calore), a cui si aggiunge, dove possibile, la generazione di energia da fonti rinnovabili.
Stiamo lavorando anche sulla distribuzione dei fluidi, l’installazione di inverter, i sistemi di telecontrollo e B.M.S., soprattutto per gli impianti più grandi. Nella gestione efficiente delle risorse, inoltre, rientra anche l’acqua: non soltanto per l’importante aspetto ambientale e sociale, ma anche per il risvolto economico che comporta. Basti pensare all’importante uso che ne viene fatto in impianti come le piscine.
CONI Servizi, infine, è accreditata da diversi anni come operatore del mercato dei Titoli di efficienza energetica e quindi monetizza i certificati bianchi ottenuti tramite gli interventi eseguiti nei nostri impianti.
 
Più in generale promuovete la sostenibilità energetica e ambientale nelle realtà piccole e medie sul territorio nazionale? Quanto sono “green” le nostre strutture sportive?
Sì, agiamo come stimolo. Questa è un’attività che passa anche attraverso i corsi di formazione e le federazioni che, con i Comuni, gestiscono molti impianti sul territorio. In questo settore ci sono varie opportunità di miglioramento, anche perché i margini di manovra delle piccole società sportive sono ridotti e si riscontrano sempre difficoltà a trovare risorse da dedicare al settore. E le strutture ne risentono. Ma il miglioramento della prestazione energetica dell’impianto sportivo non fa bene solamente al gestore: riducendo la quantità di risorse destinate ai costi delle utenze, infatti, si può migliorare l’offerta di sport e la qualità dei servizi a disposizione degli atleti, oltre che aumentare il margine nella gestione dell’impianto.

L’Italia si è candidata a ospitare i Giochi Olimpici 2024. Per l’assegnazione finale anche la sostenibilità ambientale è un parametro di cui si tiene conto. Possiamo dirci pronti?
È un parametro sicuramente importante. Penso si tratti di un aspetto rilevante, in questo come in tutti gli ambiti della vita quotidiana, ed avrà sempre maggiore importanza, quindi è giusto attribuire dei punti a questo tema. 

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Nato ad Avellino, giornalista professionista, laurea in comunicazione di massa e master in giornalismo conseguito all’Università di Torino. È direttore della rivista CH4 edita da Gruppo Italia Energia. In precedenza ha lavorato nel settore delle relazioni istituzionali e ufficio stampa, oltre ad aver collaborato con diversi media nazionali e locali sia nel campo dell’energia sia della politica. È vincitore di numerosi premi giornalistici nazionali e internazionali.