Autoconsumo domestico: quanto si risparmia? Un caso pratico

Shutterstock 281719445Cosa accade in una casa quando si inserisce una risorsa energetica fotovoltaica? E sopratutto quanto variano i consumi e i costi di questa abitazione. Roberto Gerbo, EGE ed energy manager ci mostra una analisi dettagliata del prima e del durante l’uso di energie rinnovabili in una abitazione: la sua.

L’abitazione e i comportamenti degli utilizzatori, prima dell’installazione FV

L’analisi riguarda un alloggio di taglia medio-grande con dotazioni usuali (riscaldamento invernale, senza condizionamento estivo) e consumi elettrici di circa 3200-3300 kWh/anno, in linea con consumi per tipo di abitazione occupata da un nucleo famigliare di 2-3 persone (nell’allegato 1 sono dettagliate le caratteristiche in oggetto relative).

Il consumo medio orario (kWh/h) nei vari mesi risultava (anno 2011):

Gerbo1

 

Emerge una differenza di consumi unitari accentuata tra le fasce, in particolare maggiori consumi in F2 (ore serali e mattina presto) dove ha maggiore incidenza illuminazione interna artificiale e uso elettrodomestici per pasti, ecc.

Impianto fotovoltaico istallato

NB Nel seguito si valutano solo gli aspetti energetici, non vengono considerati gli incentivi, lo scambio sul posto, ecc. specie a livello economico.

A fine 2011 è stato installato un impianto FV da 2,5 kW (Sun Power modello E18 318W, n° 8 pannelli con potenza nominale di 318 W/modulo, posizionato su falda tetto a sud, inclinato di circa 30°), per il quale il fornitore ha dichiarato una resa annua media di circa 3100 kWh/anno (1250 kWh/anno*kWp).

LA QUALITA’ PRESTAZIONALE (grafico)

Gerbo2

L’impianto FV (anche grazie a ottima esposizione e a annate con inverni miti e soleggiati)  ha prodotto su base annua più del previsto, mediamente oltre 3300 kWh/anno, anche dopo 5 anni dalla installazione. Al variare della stagione (ove incidono diversi andamenti mensili di irraggiamento da un anno all’altro) la autoproduzione ha la seguente distribuzione % mensile rispetto a quella annuale (media 2012-16):

Gerbo3

 

Nei soli 3 mesi estivi si raggiunge il 35% della autoproduzione totale, aggiungendo maggio e settembre si raggiunge il 56% della autoproduzione annua; tale autoproduzione può essere assorbita solo da impianti di climatizzazione estiva (diversamente, come nel caso in esame,  si generano significative  immissioni in rete).

Conclusioni

Gli obiettivi relativi alla installazione del FV sono stati ampiamente raggiunti per quanto riguarda la prestazione della autoproduzione (anzi superati) e quindi anche per i tempi di ritorno dell’investimento sono confermati, fermo restando l’ottenimento di incentivi. Parimenti validi i risparmi di energia prelevata da rete.

Al riguardo emerge, forse accentuata per una utenza non molto energivora e attenta alla gestione, la limitazione dell’uso diretto. Solo l’inserimento di sistemi ad accumulo elettrico potrà meglio utilizzare la autoproduzione, oltre evidentemente l’uso elettrico integrativo per riscaldamento invernale. Sembrerebbe quindi che i consumi seguono profili di tipo “picco” che il FV a livello di produzione media assorbe o supera ma che a livello di uso diretto non riesce a compensare. Da qui l’utilità della micro autoproduzione più per la Rete nazionale che per l’uso singolo (da questo punto di vista gli incentivi sono giustificati). (Attenzione: situazione similare è per le scuole in cui lo sport nazionale ha fatto installare FV che in estate, nel periodo di max produzione, sono utili per la rete nazionale non certo per i consumi dei siti stessi!).

La installazione del FV in oggetto, specie se fatto in zona con clima più caldo o per abitazione che soffra di sovratemperature interne estive, sarebbe più efficace nel caso di utilizzo di condizionamento, che permetterebbe di assorbire in buona parte il surplus di autoproduzione nei mesi estivi e quindi massimizzare l’uso diretto e il risparmio economico di prelievi dalla rete. Da evitare il caso di utilizzo del FV per Pompa di calore salvo potenziare di molto la potenza installata e con incremento delle immissioni in rete in estate.

Dalla esperienza in oggetto emerge che, in assenza dei vecchi incentivi, per una abitazione poco energivora e priva di condizionamento estivo (quali quelle del NORD ITALIA) un impianto da 1,5- 2 kW parrebbe sufficiente per compensare i consumi in fascia prevalenti F1, aspetto questo da considerare per edifici ZEB privi di condizionamento estivo.

Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Energy manager, Ege ed ex Dirigente presso Intesa Sanpaolo