ENEA e Presidenza del Consiglio insieme per una Scuola più green

ScuolaRiqualificare e mettere in sicurezza gli oltre 40 mila edifici ad uso scolastico, oggi responsabili di consumi termici pari a 9,5 TWh l’anno ed elettrici di 3,66 TWh. Questo l’obiettivo del Protocollo d’Intesa sottoscritto lo scorso 21 luglio dalla Struttura di Missione per l’Edilizia Scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Enea. Dei propositi del progetto, primo di respiro nazionale a coinvolgere la scuola, ci parla Roberto Moneta, responsabile “Unità Tecnica Efficienza Energetica”(UTEE) dell’ENEA.

Qual è l’obiettivo del Protocollo d’Intesa?

Il protocollo che abbiamo da poco siglato sancisce un comune obiettivo che, con ruoli diversi, siamo da sempre impegnati a perseguire: promuovere e realizzare interventi per la sostenibilità e l’efficientamento energetico degli edifici anche per quanto riguarda la messa in sicurezza dal rischio sismico e la bonifica da amianto, assicurando la qualità della vita e dell’abitare e il risparmio energetico.

Raggiungere un’elevata qualità e sicurezza nell’edilizia scolastica, il luogo in cui le future generazioni di questo Paese passeranno buona parte della propria giornata, significa riconoscere alla formazione e all’educazione un ruolo peculiare nella nostra società. Oggi sono disponibili competenze, tecnologie e strumenti, anche finanziari, per intervenire in maniera adeguata; bisogna solo metterli insieme per agire in modo organico e questo Protocollo si impegna a farlo.

Secondo quali step è prevista la crescita della collaborazione tra l’ENEA e la Struttura di Missione per l’Edilizia Scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri?

La collaborazione prevede che ognuna delle parti si impegni nell’attuazione degli obiettivi del protocollo sulla base delle specifiche competenze e dei rispettivi ruoli. Il primo step è la creazione di una ‘task force ENEA- ItaliaSicura’, una specifica struttura operativa costituita da tecnici e ricercatori altamente qualificati dell’Agenzia che proporrà alla Struttura di Missione modelli di intervento e soluzioni tecnologiche, nonché i format per acquisire le informazioni necessarie alla valutazione dei progetti presentati (consumi, condizioni dell’immobile, elementi progettuali, costi, etc.). Successivamente noi dell’ENEA forniremo il contributo tecnico-scientifico agli Enti che realizzeranno gli interventi e li supporteremo in tutte le fasi, progettuale, realizzativa,  gestionale e di investimento, valutandone soprattutto la fattibilità.

Oltre alla riqualificazione si parla di efficienza energetica: come riuscirà l’Enea a mostrare le potenzialità congiunte derivanti da queste due tipologie di intervento?

Efficienza significa migliorare la qualità della nostra vita, promuovere una concezione sostenibile dell’abitare e riconoscere il valore dell’edilizia esistente dal punto di vista architettonico, sociale e culturale. Ma significa anche ridurre i consumi, gli sprechi, ottimizzare l’utilizzo di energia e, quindi, ridurre la spesa per la bolletta energetica. Tutto ciò nella più ampia prospettiva di imparare a gestire i cambiamenti alla luce delle sfide ambientali ed energetiche verso le quali andiamo incontro.

So per esperienza che la riqualificazione è un’operazione complessa e che il nodo cruciale del percorso non risiede solo nell’individuazione delle tecnologie da applicare, quanto nell’approccio organizzativo e funzionale da tenere e nella capacità di dimostrare una convenienza economica all’avvio del processo.

Questo si può ottenere solo in un modo: attraverso una visione complessiva del sistema edificio da una parte e considerando l’edilizia scolastica come un sistema complesso dall’altra.

È questo che cercheremo di fare anche attraverso interventi pilota per dimostrare la fattibilità dell’approccio della riqualificazione edilizia non solo in termini energetici, ma prioritariamente in relazione all’innalzamento della qualità globale.

Avete valutato quanto e se l’efficientamento dell’edilizia scolastica può favorire il risparmio energetico del Paese?

Le circa 51 mila strutture scolastiche sul nostro territorio consumano complessivamente 9,5 TWh per la parte termica e 3,6 TWh per quella elettrica, con un consumo medio a metro quadro di 130 kWh per il termico e 50 kWhper l’elettrico. 

Con pochi interventi, ad esempio l’isolamento termico e la sostituzione degli infissi e della caldaia, è possibile ridurre del 45% i consumi termici, mentre con interventi ulteriori si arriva facilmente al 65%. Un risparmio considerevole le cui economie potrebbero essere utilizzate per la gestione e la manutenzione futura degli edifici o, anche, per l’acquisto di nuove tecnologie per la formazione dei nostri ragazzi.

Considerando che gli edifici scolastici rappresentano circa il 25% del patrimonio pubblico, è facile calcolare quale possa essere il peso di questo tipo di interventi sul complesso degli immobili della PA.

Una richiesta di riqualificazione edilizia può comprendere una parte di efficienza energetica, meno il contrario, con una sensibile variazione del preventivo. Come il vostro supporto potrà favorire l’accesso ai finanziamenti per la riqualificazione e/o l’efficientamento edilizio?

Una delle barriere più importanti alla realizzazione degli interventi di riqualificazione energetica è proprio la difficoltà di accesso al credito, come è emerso con chiarezza dai risultati dell’ultima consultazione pubblica realizzata da ENEA per gli Stati generali dell’efficienza energetica (www.statigeneraliefficienzaenergetica.it). Con molta probabilità questo è dovuto ad una certa diffidenza da parte degli istituti di credito sui ritorni dell’investimento e anche alla scarsa chiarezza dei progetti presentati per ottenere i finanziamenti. Il nostro supporto agli Enti interessati in tutte le fasi tecnico-amministrative e la nostra attività di standardizzazione delle procedure, dovrebbero portare ad un superamento di questi ostacoli consentendo, da una parte, una maggiore chiarezza dei progetti e conseguentemente, dall’altra, una maggiore fiducia da parte degli istituti di credito a erogare i finanziamenti.

Rispetto questa attività con le scuole, ritenete che possa rappresentare anche un’occasione per fare formazione e informazione anche sui buoni comportamenti da adottare per evitare, a scuola come a casa, le dispersioni di elettricità, calore e risorse idriche?

Abbiamo ritenuto questa un’occasione talmente importante per fare formazione e informazione su questi temi, tanto da inserire esplicitamente queste attività nel Protocollo d’Intesa. Per noi, come Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica, questo è un elemento indispensabile. La nostra esperienza ci dice che l’uso dell’energia è un aspetto così legato alle attività quotidiane di ognuno di noi da dipendere fortemente dalle abitudini e dai comportamenti; per cui, nel campo dell’efficienza energetica, non basta concentrarsi sullo sviluppo e sull’innovazione tecnologica o sulle tipologie di interventi strutturali, ma invece è necessario intraprendere anche una serie di attività di formazione e informazione rivolte ai cittadini finalizzate a comunicare loro l’importanza del tema e i modi più efficienti ed efficaci per raggiungere risultati importanti. Da questo punto di vista la scuola ha un enorme potenziale perché riunisce gli interessi di una molteplicità di soggetti: docenti, personale scolastico, studenti, genitori e più in generale amministrazioni locali e istituzioni centrali.

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