Human sensor, un mantello high tech contro l’inquinamento dell’aria

Una mascherina ultratecnologica da applicare sul viso e legata a una sorta di mantello che, grazie a un collegamento con un orologio GPS e a un piccolo computer Raspberry Pi, si illumina emettendo, attraverso dei LED, una luce di diversi colori in base alla quantità di sostanze inquinanti presenti nell’aria. E’ lo ‘Human sensor’, il progetto lanciato a Manchester dalla media artist Kasia Molga che ha collaborato con gli scienziati del King’s College di Londra per realizzare un indumento high tech in grado di reagire quando entra in contatto con le particelle emesse dai motori diesel. I dati così raccolti, che, però, non possono essere trasmessi in tempo reale, come spiega il Guardian che dà la notizia, vengono resi disponibili a distanza di poche ore per essere poi elaborati e fornire un quadro dei livelli di inquinamento registrati. 

“La reazione è stata sorprendente. La gente in fretta si rende conto che il fenomeno ha a che fare con l’aria e la respirazione. Molti passanti sono stati sorpresi e preoccupati che i colori cangianti sui costumi significassero la possibilità di ‘vedere’ per la prima volta l’inquinamento dell’aria “ ha spiegato l’artista al Guardian. 

Una collaborazione proficua quella tra la scienza e il mondo dell’arte che, grazie a questo progetto, permette di sensibilizzare l’opinione pubblica su un’importante questione come quella dell’inquinamento atmosferico. “La grande sfida che dobbiamo fronteggiare è quella legata al fatto che l’inquinamento atmosferico è in gran parte invisibile. L’arte aiuta a renderlo visibile. Stiamo cercando di portare l’inquinamento atmosferico nella sfera pubblica. Articoli scientifici su riviste lavorano su un unico livello, ma questo è un modo per portare l’argomento in strada dove c’è pubblico“, ha sottolineato Andrew Grieve, senior air quality analyst  del King’s College. 

http://www.youtube.com/watch?v=RKwXcrh2k_0