Rifiuti elettronici, serve un maggiore impegno

Rae22setRipercussioni economiche ed ecologiche causate dalla non conformità e dalla scarsa applicazione delle misure di legge a sostegno delle direttive UE non è solo questo quanto emerge da uno studio internazionale finanziato dall’ Unione Europea (CWIT) esorta la Commissione europea e le autorità locali a garantire la conformità RAEE.

Recenti dati evidenziano difatti come appena un terzo (35%, 3,3 milioni di tonnellate) di tutti i RAEE generati in Europa nel 2012 sia stato trattato e riciclato a norma.

Secondo ERP (European Recycling Platform) il problema europeo dei rifiuti elettronici passa da una maggiore cooperazione pan-europea nell’applicazione delle norme RAEE. A tal fine la associaizone ha pubblicato il “Position Paper” per sostenere la European Circular Economy Strategy della Commissione europea che comprende una proposta legislativa focalizzata sulla gestione di rifiuti elettrici ed elettronici.

Il documento evidenzia come la mancanza di una conformità e applicazione delle norme sui RAEE a livello europeo causa delle scarse performance nel riciclo dei RAEE. Uno dei prossimi obiettivi, quindi, è quello di sensibilizzare innanzitutto i singoli governi ed i consumatori a tutelare l’ambiente garantendo una concorrenza leale in grado di ostacolare lo sviluppo di qualsiasi attività di free-riding da parte dei responsabili della gestione di questi rifiuti.

“Sin dal 2002 abbiamo investito in modo continuativo in iniziative contro la dispersione e la sottrazione dei RAEE dal flusso di raccolta ufficiale. (…)Siamo lieti di condividere la nostra esperienza in materia e di affiancare le autorità UE nell’affrontare il problema dei rifiuti elettronici, offrendo il nostro contributo a una soluzione” – dichiara Umberto Raiteri, Presidente e CEO di ERP Group.

“Abbiamo affiancato i progetti realizzati in collaborazione con gli istituti scolastici a Firenze e nell’hinterland fiorentino, a Roma e a Udine con numerose altre iniziative di educazione ambientale svolte sul territorio. A titolo di esempio, posso citare la partnership con la ASD Maratonina Udinese, giunta al terzo anno consecutivo con ottimi risultati in termini di mobilitazione e raccolta, e il progetto pilota per la raccolta a domicilio di pile esauste che ha visto coinvolti più di 39.000 nuclei familiari in oltre 50 comuni della provincia di Cuneo. In tre mesi, il progetto ha portato alla raccolta di 2,13 tonnellate di batterie portatili esauste, più altri 7,6 quintali che sono stati conferiti dai cittadini direttamente negli ecocentri.” conclude Alberto Canni Ferrari, Country General Manager ERP Italia.

Sul nuovo numero di e7 in uscita oggi uno speciale sui rifiuti.

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