Nell’immaginario collettivo è radicata l’idea di chi ama soffermarsi a osservare i cantieri stradali che si ripetono incessanti nelle nostre città. È forse pensata prima di tutto per loro l’iniziativa annunciata martedì a Monza dal gestore del Servizio idrico integrato Brianzacque per le attività previste di risanamenti fognari.
Sulle transenne che delimitano le opere, infatti, saranno installati dei QE Code che permetteranno di dialogare con un’interfaccia digitale informativa. In sintesi, sarà possibile accedere dal proprio smartphone (o da qualunque altro device) a tutte le informazioni sulle opere in corso in modalità altamente semplificata e divulgativa.
Risanamenti fognari a Monza
La prima sperimentazione di questo sistema è stata fatta per un’opera che Brianzacque sta portando avanti sul collettore fognario Sovico-Monza.
Si tratta di un particolare progetto di riqualificazione su tratte ammalorate per 7,6 km complessivi che saranno sanate grazie a un “relining Cipp”: tecnica non invasiva o “no dig” che consente di riparare dall’interno la tubazione compromessa riducendo al minimo lo scavo del manto stradale.
“L’intervento sul collettore principale est da Sovico a Monza è un risanamento strutturale per evitare che la vetustà delle tubazioni, unita alle sollecitazioni esterne, porti a un collasso delle condotte”, spiega Mauro Pozzi, responsabile progettazione e pianificazione Brianzacque. “La decisione di intervenire rientra in un approccio di manutenzione preventiva che la società sta adottando in maniera sempre maggiore al fine di evitare situazioni di emergenza che possano causare grandi disagi alla cittadinanza, soprattutto in corrispondenza di reti viarie particolarmente trafficate co“prevenire criticità ambientali con il funzionamento ottimale del servizio fognario”.
I cantieri senza scavi
Il 35% dell’intervento riguarda tratte di collettore fognario che passano sotto il Parco di Monza, ovvero il più grande parco recintato d’Europa. Un vero polmone verde a servizio di un territorio con alti valori di inquinamento atmosferico che va preservato dal punto di vista ambientale.
Proprio per questo motivo l’utility ha deciso di intervenire con una sorta di “microchirurgia” delle reti: il relining consente di posare una calza all’interno del tubo ammalorato che, indurendosi, crea “un tubo nuovo dentro il tubo vecchio”. Il tutto senza aprire il manto stradale per arrivare alla condotta ma sfruttando pozzi e tombini già esistenti per l’infilaggio della calza.
Presente per l’occasione Paolo Trombetti, presidente dell’Italian Association for Trenchless Technology: “L’intervento di Brianzacque dimostra ancora una volta l’eccellenza tecnica e la sicurezza ambientale che assicurano le soluzioni no dig alle utility, ai territori e ai cittadini. Se oggi vogliamo realmente centrare gli obiettivi di qualità in servizi strategici come quello idrico, allora dobbiamo fare un deciso ricorso al trenchless, unica famiglia di tecnologie e processi capace di coniugare sostenibilità ambientale, sociale ed economica”.
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