L’attacco all’Ucraina non fermi la strategia Farm to Fork per preservare la biodiversità

L'appello dell'eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde

eleonoraevi2022Incrementare le produzioni agricole utilizzando anche le superfici destinate alla natura. E’ contro questa proposta che soverchierebbe l’attuale strategia per la biodiversitàe  la Farm to Fork (F2F) che l’eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde ha scritto alla Commissione europea, perché intraprenda misure concrete per arginare una possibile crisi alimentare.

Non è la distruzione di ciò che resta delle aree di interesse ecologico la strada giusta per garantirci la sovranità alimentare” dichiara la Evi. “Dobbiamo invece riorganizzare il nostro sistema alimentare nel suo insieme, come sta cercando di fare la F2F, in primis incrementando l’uso delle tecniche di agricoltura biologica e agro ecologia e, ad esempio, utilizzando al meglio i tanti terreni inutilizzati del nostro Paese. Ridurre il consumo di prodotti animali permetterebbe non solo di limitare la nostra impronta di carbonio, ma anche di ridurre la nostra dipendenza dal gas naturale e dai combustibili fossili per la produzione di fertilizzanti, ottenendo al contempo benefici per la salute grazie al maggior consumo di frutta e verdura”.

Nel nostro appello abbiamo sottolineato la necessità di portare avanti senza indugi quanto previsto dalla Strategia sulla biodiversità e dalla Farm to Fork, in quanto le recenti dichiarazioni di alcuni ministri, tra cui Patuanelli, secondo cui l’attuale conflitto richiede l’accantonamento delle misure europee a protezione della biodiversità e dell’inverdimento dell’agricoltura, destano grande preoccupazione. La guerra non deve diventare un pretesto per disattendere gli impegni climatici a medio e lungo termine, soprattutto in considerazione del fatto che i target previsti da queste strategie ci consentiranno, nel lungo periodo, di ridurre la nostra dipendenza da pesticidi sintetici realizzati in gran parte con il gas russo, e di costruire in questo modo la nostra sovranità alimentare, oltre che politica”.

“Privarsi delle strategie a lungo termine che l’Unione europea ha faticosamente elaborato significa mettere a rischio il futuro stesso dell’Europa” – conclude l’eurodeputata.

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