Arditaok“L’Ardita” di Arezzo è diventato un percorso cicloturistico permanente. La ciclovia nasce con l’obiettivo di valorizzare un tracciato che si snoda lungo le strade dell’omonima ciclostorica e che consentirà, appena l’emergenza sanitaria sarà rientrata, agli amanti del turismo lento e delle esperienze outdoor di pedalare immersi nella natura e lontani da luoghi affollati, in uno dei territori più belli della Toscana.

Il progetto è ideato dalla fondazione Arezzo intour e dall’Associazione A.S.D. “Gli Arditi del ciclismo” che, socia della Fondazione stessa, promuove il ciclismo vintage ed il cicloturismo. Nello specifico si prevede la realizzazione di un percorso di complessivi 80 chilometri che ricalca quello de l’Ardita. Il percorso è stato completamente elaborato, ma in questa fase è stato delimitato soltanto il primo stralcio (circa 25 chilometri) che insiste nel territorio aretino, mentre per i successivi step sarà necessario il coinvolgimento delle altre amministrazioni: un itinerario suggestivo che dalla località San Polo arriva all’Alpe di Poti, prosegue attraverso la discesa dello Scopetone e ritorna in città fino in piazza Grande passando da viale Buozzi.

Valorizzare il ciclismo slow

“Con la prima fase di realizzazione del percorso stabile dell’Ardita – sottolinea in una nota  Massimiliano Refi, presidente dell’Associazione sportiva Gli Arditi del ciclismo –  si concretizza un piccolo sogno per chi ama pedalare. Grazie a questo progetto si vanno a valorizzare strade minori e strade bianche, perfette per il ciclismo di tipo slow e adatte a svariate tipologie di biciclette. Quando anche la seconda fase sarà completata i viaggiatori avranno servizi dedicati e potranno muoversi autonomamente in centri urbani diffusi, immersi in un paesaggio sostanzialmente intatto. L’esperienza maturata nei primi 4 anni di realizzazione della ciclostorica l’Ardita, ci ha permesso di disporre di un bagaglio di conoscenze e competenze, utili alla realizzazione di un percorso cicloturistico capace di attrarre turismo in città e nei territori interessati dal percorso stesso. L’emergenza Covid-19 ha solo rallentato il nostro lavoro, ma siamo pronti per ripartire, ovviamente in bicicletta”.

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