bioeconomia
Foto di André Rau da Pixabay

Al via il programma di accelerazione rivolto a Pmi e startup innovative operanti nel settore della bioeconomia, denominato Terra Next.

L’iniziativa è di Cdp Venture Capital, programma che fa parte della Rete nazionale acceleratori Cdp, network presente sul territorio con l’obiettivo di aiutare la crescita di startup specializzate in settori innovativi. Intesa Sanpaolo Innovation Center partecipa in qualità di co-ideatore e promotore, inoltre Cariplo Factory gestirà operativamente il programma.

I fondi a disposizione del programma

La dotazione iniziale sarà di circa 3,8 milioni di euro che saranno stanziati dal Fondo acceleratori di Cdp, un altro milione e trecento mila euro saranno stanziati da Intesa San Paolo innovation center e partners.

“Con questa iniziativa confermiamo e rafforziamo il sostegno alle startup e alle Pmi ad alto contenuto tecnologico che operano nel settore della bioeconomia”, spiega Giuseppe Nargi, direttore regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo. “La nostra Banca, da sempre molto attenta ai principi della sostenibilità e ai processi di transizione ambientale, punta sull’innovazione come leva strategica di sviluppo dell’economia meridionale. Il programma Terra Next si inserisce tra le numerose attività che portiamo avanti nel Mezzogiorno con istituzioni, incubatori e imprese che hanno l’obiettivo di creare valore aggiunto per l’intero territorio”.

Il percorso di accelerazione

Terra Next durerà tre anni e ogni anno, a Napoli, sarà lanciato un percorso di accelerazione di 12 settimane, all’interno del quale le startup selezionate, che potranno essere complessivamente trenta durante i tre anni, potranno crescere attraverso percorsi di formazione e affiancamento oltre all’analisi del business model e al fundraising.

“La bioeconomia è al centro delle misure di sviluppo economico inclusivo dell’Unione Europea e rappresenta un settore particolarmente strategico per l’Italia, dove il suo impatto raggiunge il 12% del Pil con ampie ricadute occupazionali e sociali”, commenta Francesca Bria, presidente di Cdp Venture Capital.

Il settore della bioeconomia

Il settore della bioeconomia è un’eccellenza nostrana che nel 2020, in Italia, ha impiegato 2 milioni di lavoratori, il 7,9% dell’occupazione totale nazionale, valore che sale al 10,7% nel solo Mezzogiorno (secondo i dati del 7° rapporto sulla bioeconomia). Sempre nel Mezzogiorno, la bioeconomia rappresenta quasi un quarto del relativo dato nazionale ed il 6,7% dell’economia totale dell’area.

I partner dell’iniziativa

L’iniziativa prevede partner scientifici, quali la Fondazione con il Sud, l’Università Federico II di Napoli, il Campania digital innovation hub e S.R.M. – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, oltre a partner quali Pastificio Garofalo, Gruppo Getra e Gruppo Nestlé, Novamont, Aristea e Selepack, che metteranno a disposizione il proprio know-how.

Cariplo Factory, in collaborazione con l’Università Federico II ed il Campania Digital
Innovation Hub, gestirà il programma di accelerazione che sarà basato presso il Campus di San Giovanni a Teduccio, polo tecnologico e uno degli ecosistemi dell’innovazione più importanti in Italia.

La call

La call, per la selezione delle startup per il primo batch, partirà a giugno 2022 ed è dedicato ai segmenti della nutraceutica, soluzioni biobased e agricoltura rigenerativa, aperta da oggi fino al prossimo 30 marzo sul sito www.terranextaccelerator.com.

“La Bioeconomia non è soltanto una priorità del nostro tempo, ma anche un’eccellenza del Made in Italy, afferma Riccardo Porro, chief operating officer di Cariplo Factory. Grazie alla ricerca, alle nuove tecnologie e all’attivazione di processi di co-innovazione, oggi possiamo accelerare la transizione verso modelli di sviluppo sostenibili e resilienti. Per questa ragione abbiamo creato Terra Next, con l’obiettivo di supportare le realtà più innovative del nostro Paese, creare interconnessioni con le eccellenze scientifiche del territorio e con aziende leader di settore, diffondere la cultura dell’open innovation e contribuire a dare un forte impulso all’innovazione e all’economia del nostro Paese”.

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