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Accumulo di energia

Il Canada si affida a Enel X e Ardian infrastructure per sviluppare sistemi di accumulo energetico

È stata inaugurata il 14 settembre scorso una società destinata alla gestione di progetti per l’accumulo di energia a batterie in Canada per 30 MW frutto della partnership tra Enel X e Ardian infrastructure US. L’impresa è per l’80% posseduta dal fondo di private equity francese e per il restante 20% di proprietà della divisione dedicata a prodotti e servizi innovativi della multinazionale energetica tricolore. L’infrastruttura sarà composta da due progetti della potenza rispettivamente di 20 e 10 MW suddivisi in 10 località nella regione dell’Ontario.

Francesco Venturini, ad di Enel X, spiega il valore di questa scelta: “I sistemi di accumulo di energia a batterie rappresentano un elemento fondamentale nella transizione verso un sistema energetico sostenibile in quanto favoriscono la flessibilità e la stabilità delle reti e vogliamo dare gli strumenti ai nostri clienti per realizzare il passaggio verso queste tecnologie”.

Enel X si occuperà della costruzione, della gestione e della manutenzione di questi progetti di accumulo energetico oltre alla loro implementazione futura.

Stefano Mion, senior managing director e co-responsabile di Ardian infrastructure US, ne sottolinea il significato strategico attuale e futuro: “Tale sistema “behind the meter” è una componente importante dell’ecosistema di energie sostenibili perché consente agli utenti di immagazzinare l’elettricità nel momento in cui costa di meno e di consumarla quando i costi dell’energia prelevata dalla rete sono più elevati”. 

Un passo che rafforza la posizione di Ardian in America: è la prima partnership in Canada e “segna un passaggio importante nel percorso di diversificazione del portafoglio di energie sostenibili in un settore in rapida crescita come quello dei sistemi di accumulo di energia a batterie”, conclude Mion.

L’entrata in esercizio è prevista per il 2021.

In Olanda la nuova rete in fibra ottica di Prysmian group utilizzerà la plastica riciclata

L’azienda milanese Prysmian, operatore nei sistemi in cavo per energia e telecomunicazioni, il 15 settembre scorso ha diffuso la notizia del progetto condiviso con la Kpn, società di Tlc dei Paesi Bassi, teso a utilizzare un cavo innovativo per la connessione degli utenti.

Dal punto di vista tecnico, questa soluzione utilizza il cavo Sirocco HD 96f, lanciato dal gruppo all’inizio di quest’anno, e tubi Easenet più sottili rispetto a quelli tradizionali. Il diametro del cavo è di 4,5 mm in un condotto da 10 mm, invece del tradizionale cavo da 6 mm in un condotto da 14 mm. Soluzione che promette una riduzione di circa il 50% del volume di plastica utilizzata.

Grazie ai diametri più piccoli, inoltre, una bobina riesce a contenere, sostiene il produttore, lunghezze maggiori, riducendo significativamente i costi di trasporto, stoccaggio e imballaggio. A questi si aggiunge il vantaggio della produzione dei tubi per il 90% con PE riciclato che prevede un risparmio immediato per le emissioni di CO2 e il flusso di rifiuti a fine vita.

Le parole di Toni Bosch, vicepresidente telecom solutions di Prysmian group, illustrano ragioni e vantaggi del progetto: “Questo progetto conferma ancora una volta l’impegno di Prysmian nello sviluppo di reti a banda larga di qualità, innovative e sostenibili. Con il continuo aumento della domanda mondiale di informazioni, questa soluzione innovativa consente l’utilizzo di trincee più piccole per le nuove installazioni, con conseguente riduzione dei costi di installazione e l’utilizzo di meno materie prime. Ciò fornisce benefici sia per il costo totale di installazione della rete che per l’impatto ambientale”.

I progetti pilota saranno a Buitenpost, in Frisia, e a Nijmegen, la città più antica dell’Olanda.

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Pubblicista dal 2007, scrive per il Gruppo Italia Energia.