In Italia la povertà assoluta coinvolge oggi una quota sempre più ampia della popolazione. Secondo i dati diffusi da Istat il 14 ottobre, il 9,8% degli italiani – oltre 5,7 milioni di persone e 2,2 milioni di famiglie (8,4% dei nuclei) – vive in condizioni di indigenza. Si tratat di un fenomeno cresciuto del +43% negli ultimi 10 anni.
In occasione della nona Giornata mondiale dei poveri (domenica 16 novembre 2025), Caritas Italiana ha reso disponibile la ventinovesima edizione del Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia, “Fuori campo. Lo sguardo della prossimità”.

“Il “fuori campo” è ciò che non si vede, ma che pure dà senso a tutto il resto” – sottolinea don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana – “È la parte invisibile, laterale, quella che sfugge allo sguardo immediato, ma che sostiene la scena e che, se non ci fosse, anche ciò che generalmente osserviamo perderebbe il suo senso più profondo”.
In questo scenario, Caritas Italiana rilancia la sua vocazione pedagogica: “Essere Caritas – aggiunge don Pagniello – significa aiutare le comunità a “guardare oltre”, a non fermarsi alla superficie dei numeri ma a leggere, dietro ogni dato, una storia concreta. È un invito a costruire una democrazia della prossimità e una pace che nasce dal basso, ripartendo dagli ultimi. La fedeltà allo sguardo della prossimità è già una forma di speranza: è nel fuori campo delle nostre città che si intravedono i germi di un mondo nuovo”.
Le principali aree di fragilità dei nuovi poveri
Quello che emerge è che il lavoro non basta più a garantire una vita dignitosa. Le principali aree di fragilità individuate dal rapporto si concentrano su due fronti: quello materiale – povertà economica, mancanza di reddito stabile, insicurezza abitativa e sovraindebitamento – e quello relativo agli svantaggi sociali, che comprende disoccupazione, bassa scolarizzazione, irregolarità giuridica, isolamento e carichi familiari.
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Uno scenario che vede la crescita di fenomeni correlati come il gioco di azzardo arrivato a 157 miliardi giocati nel 2024 (+349%). La violenza sulle donne e la povertà energetica. Qui stando anche agli ultimi dati dell’Oipe le famiglie più povere impegnano l’8,7% della spesa in costi energetici. Il report completo qui
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