Le strategie del Governo contro la povertà energetica

Dai tavoli di lavoro interministeriali al Fondo sociale per il clima: ne discutiamo con Enrico Bonacci, esperto della Segreteria tecnica dipartimentale del MASE

“Il tema della povertà energetica lo stiamo affrontando da due punti di vista. Innanzitutto, abbiamo bisogno, in Italia, di una definizione di povertà energetica: stiamo lavorando per andare a chiarire le caratteristiche del fenomeno e per quantificarne il perimetro. Questo ci porterà chiaramente a poter elaborare delle misure dedicate e maggiormente mirate”.

Lo ha dichiarato Enrico Bonacci, esperto della Segreteria tecnica dipartimentale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE), ai microfoni di Canale Energia. Lo abbiamo raggiunto a margine dell’ultimo evento del CESEF, il Centro studi per l’economia e il management dell’efficienza energetica di Agici, il 19 marzo a Milano (nel video l’intervista integrale).

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La Direttiva sull’efficienza energetica

“Abbiamo sul piatto diverse proposte e diversi indicatori che possono essere elegibili, o un’unione di questi, su cui stiamo lavorando. Un termine ultimo potrà essere sicuramente quello di inserire una definizione nel recepimento della Direttiva sull’efficienza energetica, che tra l’altro lo richiede, che è previsto a ottobre 2025”, ci ha spiegato Bonacci.

La Direttiva, che ha attribuito per la prima volta un valore legale al principio Energy Efficiency First e che contiene la prima definizione ufficiale di povertà energetica valida sul territorio comunitario, stabilisce infatti che i Paesi dell’UE debbano dare priorità agli interventi di efficientamento energetico volti a migliorare la qualità di vita dei cittadini vulnerabili, delle famiglie a basso reddito e degli utenti che vivono in alloggi sociali.

I tavoli di lavoro nell’ambito del PNIEC

“Noi, in realtà, già con i tavoli di lavoro interministeriali in ambito civile stiamo lavorando per andare a includere nelle misure previste dal PNIEC dei criteri particolari per andare a intervenire su quest’ambito”, ha aggiunto il tecnico.

La versione finale del PNIEC (Piano nazionale integrato energia e clima) sarà predisposta entro giugno 2024. Ai tavoli interministeriali siedono esclusivamente i rappresentanti dei Ministeri competenti e delle principali Agenzie del settore energetico-ambientale.

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Il Fondo sociale per il clima

“Ci sono altri due strumenti che verranno in nostro aiuto per combattere la povertà energetica. Prima di tutto, una misura che è stata approvata nell’ambito del REPowerEU e che mette a disposizione quasi 1,4 miliardi di euro per generare strumenti finanziari che vadano a favorire gli interventi delle ESCo e dei service provider nel settore dell’edilizia residenziale e della povertà energetica in maniera più ampia. E poi, abbiamo già iniziato a lavorare sul Fondo sociale per il clima, che è un altro strumento importante per il quale dovremo mettere a punto un piano d’azione e che investirà in maniera prioritaria la povertà energetica”, ha concluso Bonacci.

I numeri della povertà energetica in Italia

Ricordiamo che alla fine del 2022, secondo i dati OIPE, le famiglie italiane in povertà energetica erano due milioni, pari al 7,7 per cento del totale. Il dato, che rappresenta uno dei valori più bassi registrati negli ultimi sette anni, si è ridotto di 0,8 punti percentuali rispetto al 2021. Il calo è dipeso soprattutto dalle politiche di sostegno energetico attuate dal Governo grazie al bonus energia, ma in parallelo è aumentata la spesa per le famiglie di medio reddito, escluse dalle politiche di sostegno economico. Ecco perché la capacità del MASE di attuare interventi strutturali sarà fondamentale.

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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.