Osservatorio nazionale della povertà energetica, le proposte dell’Alleanza

Il 13 dicembre, all’evento dell’Alleanza contro la povertà energetica, il MASE ha portato per la prima volta il parere ufficiale dell’Osservatorio nazionale.

  • L’Osservatorio nazionale della povertà energetica (PE), istituito quest’anno e riunitosi per la prima volta il 12 dicembre, ha scelto di fare il suo primo intervento pubblico all’evento dell’Alleanza contro la PE del 13 dicembre.
  • Diverse le esperienze condivise e le misure di contrasto suggerite.
povertà energetica
Ilaria Bertini, direttrice dell’Unità efficienza energetica dell’ENEA

In Italia, nel 2021, si contavano 2,2 milioni di famiglie in condizioni di povertà energetica, l’8,5 per cento del totale. Un fenomeno ampiamente diffuso nelle regioni meridionali e nelle isole, dove, tuttavia, le temperature più miti hanno favorito quest’anno una riduzione dei consumi legati al riscaldamento. Lo ha reso noto Luciano Lavecchia dell’OIPE alla tavola rotonda organizzata il 13 dicembre dall’Alleanza contro la povertà energetica in collaborazione con Enel Group.

La povertà energetica, un fenomeno in aumento

Nonostante le temperature al rialzo, secondo Lavecchia il fenomeno della povertà energetica è comunque destinato a crescere a causa del caro energia. Circa il 30 per cento delle famiglie si aspetta un rincaro di più del 50 per cento nel 2023, ma è probabile che l’aumento dei prezzi sarà ben più marcato. Anche Ilaria Bertini, direttrice dell’Unità efficienza energetica dell’ENEA, ha confermato che, dopo una diminuzione dei nuclei in povertà energetica nel 2021, il numero sta di nuovo salendo. “Alcune categorie sono più vulnerabili di altre, da coloro che hanno perso il lavoro ai genitori single, fino alle minoranze etniche. Investire nell’efficienza energetica delle abitazioni è il primo passo per migliorare la qualità della vita di queste persone. Con il progetto Greenroad, l’ENEA intende facilitare il dialogo tra gli attori pubblici e privati sulle questioni finanziarie legate all’efficientamento del settore edilizio”.

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Le iniziative di Enel e Fratello Sole

Sonia Sandei, Head of Electrification di Enel Italia, ha concordato sulla necessità di rendere il patrimonio immobiliare italiano più efficiente dal punto di vista energetico, intervento che avrebbe ricadute positive anche in termini di riduzione dei costi sanitari a carico dello Stato. Non a caso, è una delle proposte contenute nella lettera inviata nel mese di giugno al MITE insieme allAlleanza.

Inoltre, “attraverso la piattaforma Enersoc, presentata insieme a Fratello Sole, abbiamo avviato un’attività di mappatura della povertà energetica che parte con un progetto pilota per estendersi al territorio nazionale, con l’obiettivo di individuare e supportare possibili interventi a sostegno delle fasce più vulnerabili e dei poveri energetici”, ha dichiarato Sandei.

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Fabio Gerosa, presidente di Fratello Sole, ha parlato dell’importanza di questo strumento, importato dalla Spagna, sottolineando come ogni famiglia necessiti di un sostegno mirato. “L’aumento dei prezzi ha portato le famiglie a una diminuzione dei consumi. Evitano la manutenzione annuale della propria caldaia, una scelta molto rischiosa. Queste persone vanno sostenute passo dopo passo. Anche le offerte che ricevono dai fornitori a volte sono fuorvianti, perché per molti la bolletta non è di facile comprensione”.

La necessità di un albo dei fornitori di energia

Una questione che ha fatto molto discutere riguarda proprio la presenza, in Italia, di una quantità eccessiva di fornitori di energia. Sia Michele Carrus di Federconsumatori, sia Ivan Marinelli dell’Associazione europea consumatori indipendenti (AECI) hanno evidenziato l’esigenza di ridurre il numero dei venditori, attualmente difficili da controllare, e di istituire un albo che permetta di regolamentare meglio il mercato. “Quello energetico è un bene comune fondamentale”, ha commentato Carrus. “È necessario, da un lato, istituire un fondo specifico di contrasto alla povertà energetica. E, dall’altro, incrementare la soglia ISEE per accedere al bonus”. Un parere condiviso da Tiziana Toto, Cittadinanzattiva.

L’evoluzione del bonus energetico

In merito al bonus è intervenuta Giorgia Benati, della direzione advocacy consumatori e utenti dell’ARERA. “Inizialmente, il legislatore aveva individuato un meccanismo a domanda. Questo ha fatto sì che venisse raggiunto solo un terzo dei potenziali aventi diritto. Il 2021 è stato il primo anno di attuazione del nuovo regime di riconoscimento automatico: il numero dei bonus erogati è triplicato, raggiungendo quota quattro milioni tra gas ed elettricità. Nel 2022, il governo è intervenuto con iniziative che hanno portato a un incremento ulteriore”.

Le comunità energetiche rinnovabili

Secondo l’avvocato Emilio Sani, la diffusione delle comunità energetiche rinnovabili (CER) potrebbe semplificare l’accesso alle agevolazioni fiscali. Agatino Nicita del CNR ITAE ha però sottolineato come, in base a un’indagine di Legambiente, il percorso sia ancora lungo: su cento CER mappate fino a giugno del 2022, solo sedici sono riuscite a completare l’iter di attivazione e tre hanno ricevuto gli incentivi statali. Se l’onorevole Riccardo Zucconi, deputato segretario di presidenza, ha ribadito che “le rinnovabili sono il futuro ed è necessario recuperare un modello produttivo e valoriale esistenziale in Italia per far sì che le famiglie siano di nuovo autosufficienti”, Valeria Amendola del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è intervenuta per dare ulteriori rassicurazioni. “La consultazione pubblica sulle comunità energetiche rinnovabili si è conclusa e, quindi, provvederemo in tempi brevi a trarre delle conclusioni”.

L’Osservatorio nazionale della povertà energetica

Amendola rappresenta l’Osservatorio nazionale della povertà energetica, istituito quest’anno e riunitosi per la prima volta il 12 dicembre, che ha scelto di fare il suo primo intervento pubblico proprio all’evento dell’Alleanza. “È necessario cominciare a ragionare in termini di strategie a lungo termine, di politiche strutturali. L’Osservatorio cercherà di raccogliere i vari pareri sul fenomeno e integrare le politiche di contrasto esistenti, capendo come rafforzarle. Il primo stadio consisterà nella ricerca di una definizione chiara della povertà energetica, in modo da poter quantificare meglio il numero di persone che necessitano di un sostegno. Terminata questa prima fase conoscitiva, l’Osservatorio avrà il compito di razionalizzare le misure previste, coordinando i molteplici livelli coinvolti. La lotta contro la povertà energetica e l’evoluzione del sistema e del mercato vanno di pari passo”.

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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.