Emissioni da incendi, cambiano le aree ma aumentano

Chi non ricorda la tragedia degli incendi Australiani in cui sono bruciate milioni di specie ettari coltivati ed emissioni di CO2 prodotte? Anche se non si stanno raggiungendo i livelli preoccupanti del 2020, sono aumentati gli incendi in Australia settentrionale. E’ quanto ha registrato il Servizio di Monitoraggio dell’Atmosfera di Copernicus (Copernicus Atmosphere Monitoring Service – CAMS).

Ottobre al momento è il mese con il più alto livello di incendi soprattutto nell’Australia occidentale, nel Territorio del Nord, nel Queensland. Inoltre negli ultimi giorni di ottobre, nel Nuovo Galles del Sud stanno aumentando gli incendi.

Una situazione che ha comportato emissioni totali di carbonio stimate come le più alte dal 2012, con circa 110 megatonnellate. Una valutazione che considera il periodo dal 1° agosto al 31 ottobre. Dati che possono aumentare in quanto è ancora in corso una significativa attività di incendi boschivi.

Brucia anche l’Amazzonia e il Sud America. Il bollettino delle emissioni

emissioni Indonesia incendi ottobre 2023
emissioni Indonesia incendi ottobre 2023
  • Buone notizie dalle zone amazzoniche e centrali del Sud America, in cui sono state registrate emissioni di incendi generalmente inferiori alla media tra agosto e ottobre. Il Brasile nel suo complesso ha registrato le emissioni più basse dal 2019.
  • In Argentina settentrionale invece c’è il triste primato della Bolivia che ad ottobre ha registrato  circa 15 megatonnellate di emissioni di carbonio per incendi boschivi-Si tratta delle emissioni più elevate degli ultimi due decenni per l’area.
  • Emissioni di incendi inferiori alla media tra agosto e ottobre in Indonesia, nelle regioni di Sumatera e del Kalimantan meridionale, nonostante El Niño e la fase positiva del Dipolo dell’Oceano Indiano (IOD) abbiano portato a un aumento delle emissioni di incendi nel Continente Marittimo rispetto agli ultimi tre anni.

Le emissioni “Pur non raggiungendo i livelli estremi degli anni precedenti di El Niño, hanno comunque prodotto quantità significative di fumo e degrado della qualità dell’aria” ha spiegato Mark Parrington, senior scientist CAMS. “Il lavoro di monitoraggio che svolgiamo nel CAMS è essenziale per comprendere i potenziali impatti atmosferici di emissioni di incendi come questi quando si verificano”.

Sia El Niño che lo IOD favoriscono tipicamente condizioni più secche in tutta la regione, il che è legato a una maggiore possibilità di insorgenza di incendi boschivi. Ad esempio, gli anni di El Niño del 2006 e del 2015 e lo IOD positivo del 2019 sono gli anni con maggiori emissioni di incendi in Indonesia negli ultimi 21 anni.

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