acciaio

Alla vigilia della riunione straordinaria dei ministri europei dell’energia, che domani 9 settembre discuteranno di price cap sul gas e fondi per l’emergenza, le aziende ad alta intensità energetica, tra cui quelle dell’acciaio, hanno inviato una lettera congiunta alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e alla Presidenza ceca, ovvero al ministro dell’industria e del commercio, Jozef Sikela.

Prezzi del gas e dell’elettricità nell’Unione Europea come oggetto della lettera

Oggetto della lettera: i prezzi del gas e dell’elettricità nell’Unione Europea, diventati talmente insostenibili da aver già determinato la chiusura di diversi impianti industriali.

Nella lettera, si richiedono azioni urgenti da parte dell’UE: “Le sottoscritte industrie ad alta intensità energetica rappresentano una parte fondamentale dell’economia europea, gravemente colpita dalla crisi energetica in corso. Data la concentrazione del mercato sul lato dell’offerta, la volatilità e il livello estremo dei prezzi del gas in Europa, ci si può chiedere se il mercato del gas funzioni. Questa situazione ha gravi conseguenze anche per il mercato dell’elettricità”.

Con il gas che due settimane fa ha raggiunto un picco di 334 €/MWh di prezzi spot Ttf, pari a 15 volte il livello pre-crisi, 10 volte più dei prezzi statunitensi e, ben al di sopra dei prezzi asiatici, “è chiaro che il rapporto con un mercato normale è andato perso. Oltre all’attuale impatto sui cittadini attraverso l’inflazione, sono inevitabili conseguenze distruttive sugli utenti industriali di gas ed elettricità”.

Attuali e future chiusure degli impianti industriali

Nelle ultime settimane, numerosi impianti industriali hanno chiuso i battenti o hanno ridotto la produzione in Europa e, se ne prevedono altri nelle prossime settimane. Queste massicce riduzioni di impianti aumenteranno la dipendenza dell’Europa dai mercati terzi per le catene di approvvigionamento strategiche e aumenteranno drasticamente le emissioni globali di carbonio.

“Per molte industrie ad alta intensità energetica, non esiste attualmente alcuna motivazione commerciale per continuare a produrre in Europa, né visibilità e certezza per gli investimenti e gli ulteriori sviluppi. Gli effetti di queste chiusure stanno iniziando ad avere un forte impatto anche sulle nostre catene del valore, mettendo in pericolo la base industriale europea e la disponibilità di prodotti essenziali in generale. È necessaria un’azione immediata e incisiva a livello europeo e accogliamo con favore il vostro ruolo proattivo in questo senso”.

In seguito alle amare constatazioni da parte del comparto, accorato è l’appello all’UE affinché introduca con urgenza “misure a livello europeo volte a limitare il prezzo del gas naturale e anche misure volte a scollegare i prezzi dell’elettricità da quelli del gas. Anche il quadro degli aiuti di Stato per la crisi temporanea deve essere adattato a questa nuova realtà”.

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