Gas fossile ed energia nucleare escluse dalla tassonomia green dell’UE

Il No delle Commissioni congiunte ambiente ed economia dovrà essere confermato nella sessione plenaria del Parlamento europeo, atteso per la prima settimana di luglio

Hanno votato NO le Commissioni congiunte Ambiente ed Economia al Parlamento Ue per eliminare gas fossile ed energia nucleare dalla tassonomia green per gli  investimenti sostenibili europei.

Una scelta che evita l’accesso anche a queste fonti, ai fondi stanziati per la transizione ecologica.

evi tassonomia green
Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde

“Il voto di oggi è un passo importantissimo verso una posizione forte e chiara da parte dell’intero Parlamento affinché nella plenaria di luglio rigetti l’atto della Commissione ed impedisca che, in un momento così critico, siano convogliati investimenti in nuovi impianti di gas o centrali nucleari” – dichiara l’eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde a margine del voto tenutosi oggi in favore dell’obiezione contro l’atto delegato complementare alla tassonomia.

L’ingresso in tassonomia rappresenta entrare negli investimenti considerati verdi dall’Ue e di conseguenza anche accedere ai fondi ad essa dedicati.

“La tassonomia è stata concepita con l’obiettivo di chiarire quali investimenti debbano considerarsi sostenibili dal punto di vista ambientale, a tutela dell’interesse di tutti i cittadini ad essere informati correttamente sulle proprie scelte di investimento. Ecco perché noi Verdi continueremo la nostra battaglia contro questa ignobile operazione di greenwashing” – conclude Evi.

Ora la plenaria di luglio dovrà seguire il parere delle due commissioni competenti e respingere quello che altrimenti sarebbe un errore enorme e costoso per clima e ambiente: incanalare miliardi in progetti sporchi, invece di finanziare la transizione verso le energie rinnovabili di cui abbiamo bisogno”, ha affermato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima e Energia del WWF Italia.

La tassonomia green tutela i fondi alle energie verdi UE e alla indipendenza energetica europea

“L’etichetta di sostenibilità per investimenti in gas e nucleare rischia di dirottare miliardi di euro da rinnovabili ed efficienza energetica verso fonti di energia inquinanti, costose e pericolose, non solo mettendo a repentaglio il raggiungimento dei obiettivi climatici, ma rendendoci ancora più sottomessi alla dipendenza da importazioni da paesi come la Russia, che infatti potrebbe guadagnare fino a 4 miliardi di euro in più all’anno grazie all’estensione della tassonomia. È sotto gli occhi di tutti come gas e uranio siano ormai diventati per l’Europa causa di insicurezza energetica e geopolitica.” rimarca la Evi.

“Chi invece non beneficerebbe affatto da questa inclusione sono i cittadini, le imprese e la finanza europee, che pagherebbero il prezzo di una maggiore ambiguità ed incertezza normativa” spiega la Evi.

“La guerra in Ucraina mostra che l’UE non potrà essere completamente indipendente finché non controllerà la propria energia. Mentre il gas importato crea dipendenza, le rinnovabili sono la nostra energia di “libertà” e quindi la chiave per la sicurezza energetica. L’etichettatura del gas come investimento sostenibile porterebbe l’Europa a utilizzare ancora più gas, il che significa continuare la dipendenza e bollette più elevate per i cittadini europei”, ha concluso Midulla.

Per la conferma del voto al Parlamento europeo bisogna attendere la prima settimana di luglio.

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