Osservatorio Nazionale agricoltura sociale, Guidi Confagricoltura: “Si condividono scelte per accelerare la burocrazia”

AgricolturaLo scorso 26 gennaio si è svolta – alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, il Vice Ministro Andrea Olivero e il Vice Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Massimo Fiorio – la prima riunione dell’Osservatorio Nazionale dell’agricoltura sociale, previsto dalla legge n. 141 del 2015. Un’iniziativa che mette insieme istituzioni, organizzazioni agricole, realtà del terzo settore con l’obiettivo di elaborare politiche concrete inerenti l’agricoltura sociale. Il Presidente di Confagricoltura, Mario Guidi ha commentato con Canaleeneegia l’iniziativa. 

Le funzioni dell’Osservatorio 

Qual è il ruolo dell’Osservatorio nazionale sull’agricoltura sociale? 

L’Osservatorio nazionale e’ previsto dalla legge quadro sull’Agricoltura sociale e attraverso la partecipazione di rappresentanti delle amministrazioni centrali e regionali, delle organizzazioni professionali agricole e delle organizzazioni e associazioni operanti nell’ambito dell’agricoltura sociale, vuole dar vita a un lavoro di sinergia e coordinamento delle attività in materia di agricoltura sociale. Il compito è quello di mettere a punto, partendo da una legge quadro, i principi e le modalità di riconoscimento/accreditamento delle pratiche di Agricoltura sociale, evitando  norme statiche e rigide, rispettando lo  stretto rapporto tra fabbisogni sociali del territorio e risorse e  vocazioni agricole disponibili a livello locale.

Un’iniziativa incentrata sulla sinergia tra i diversi stakeholder del comparto, tra realtà centrali e territoriali. Quali saranno i vantaggi di un approccio di questo tipo?

Mettere insieme istituzioni, organizzazioni agricole, realtà del terzo settore consente  di elaborare politiche concrete di nuovo welfare a sostegno delle  tante persone con difficoltà e disabilità, ma cosa, ancora più importante, alimenta la condivisione delle scelte per accelerare i tempi della burocrazia, attraverso lo studio e la proposta di atti normativi che mirino ad armonizzare le politiche regionali in materia. 

Come vengono declinati i temi della sostenibilità e della tutela ambientale nel settore agricolo? Quali sono le priorità da questo punto di vista? 

Il tema della sostenibilità, che normalmente viene tradotto in agricoltura come una valutazione del solo impatto ambientale delle attività aziendali, è molto ampio e include tutti gli stakeholder che ruotano intorno alle realtà agricole. Confagricoltura da tempo è impegnata su questi temi e con il progetto Ecocloud  sta fornendo alle aziende una serie di supporti e informazioni che riguardano la sostenibilità, convinta che la sfida in futuro sarà garantire produttività e contemporaneamente riduzione dell’uso dei suoli, dei prodotti fitosanitari, dell’acqua, e produzione di energia.

L’uso responsabile delle risorse naturali, la tutela dell’eco-sistema, la difesa, la valorizzazione della biodiversità, l’efficientamento del processo produttivo, la cura e lo sviluppo delle risorse umane, la valorizzazione delle comunità e dei territori, la sostenibilità della catena di fornitura, il dialogo con i consumatori e la partnership con la comunità scientifica sono gli strumenti necessari per rendere operativo il concetto di sostenibilità. L’agricoltura sociale si  propone come strumento di sostenibilità con le buone pratiche da supportare per rendere operativi gli aspetti che riguardano la sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Un marchio nazionale per il settore agricolo

Qual è l’importanza della creazione di un marchio nazionale nel settore agricolo? 

La definizione del marchio nazionale, assume importanza per facilitare la corretta diffusione dell’agricoltura sociale e  rendere riconoscibile agli occhi del consumatore il prodotto, le  sue proprietà intrinseche e le modalità di produzione, al fine di rendere l’utente partecipe anche del contenuto etico del prodotto stesso. Il marchio potrebbe essere concesso agli operatori che ne facciano richiesta purché siano in grado di rispettare tutti i requisiti di applicazione. A tal fine vanno codificate in un disciplinare le modalità applicative per il suo utilizzo, i requisiti che le imprese devono possedere, i meccanismi di controllo attivati. Per dare impulso all’iniziativa sarebbe necessario accompagnarlo con  una  campagna promozionale per la sua divulgazione.

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Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.