Il progetto “5G Port of the future” realizzato da Ericsson per il porto di Livorno ha ricevuto il premio “Industrial energy efficiency award”, assegnato da Hannover Messe e dedicato allo sviluppo e all’applicazione di soluzioni energetiche efficienti. Come? Lo spiega Rossella Cardone, head of Sustainability and corporate responsibility, Europa e America Latina di Ericsson.

In che modo il progetto “5G Port of the future” si prefigge di dimostrare i benefici del 5G, tecnologia di cui tanto si parla ma che sembra di così difficile realizzazione?

Il progetto “5G Port of the future” nasce nel 2016 dalla volontà di dimostrare i benefici del 5G nei diversi settori industriali in Italia, in questo specifico caso nel settore della logistica portuale, con approccio di ecosistema e collaborazione di Ericsson con partner di settore e della ricerca quali Adsp e Cnit, accomunati da spirito di innovazione, da obiettivi di sviluppo in ambito della sostenibilità del territorio e di professionalità avanzate tecnologiche.

L’approccio utilizzato è stato quello di comprendere le sfide, le necessità e gli obiettivi del porto di Livorno come entità portuale e commerciale, oltre che come soggetto vitale e parte integrante della città di Livorno, così da valutare insieme come le tecnologie di ultimissima generazione 5G, AR/VR e AI potessero contribuire a rendere il porto più efficiente, competitivo nel panorama europeo, e ovviamente sostenibile. Abbiamo messo a fattor comune le competenze dei singoli per creare un progetto pubblico-privato, con soluzioni altamente innovative ed allo stesso tempo replicabili per altri porti italiani e globali. La proposta di progetto, inserita nell’iniziativa pan-europea “Corealis”, è stata valutata favorevolmente dalla Commissione europea nel 2017 vincendo così il bando con fondi “Port of the future” appunto per incentivare la trasformazione dei porti per raggiungere traguardi avanzati di sostenibilità ed efficienza.

Il progetto si concluderà nei primi mesi del 2021, al fine di completare le ultime attività del trial 5G in condizioni reali presso il porto di Livorno, che sono state impattate dal periodo di pandemia. Nonostante le difficoltà oggettive legate al Covid-19, siamo riusciti ad analizzare nei dettagli e a quantificare i benefici del 5G per il porto, che abbiamo appena pubblicato nel report “5G Port of the future” per condividere la nostra esperienza e ispirare gli altri porti nel mondo per diventare più sostenibili e al contempo competitivi.

A quanto ammontano i risultati raggiunti in termini di sostenibilità, di aumento di efficienza e di riduzione dell’impatto ambientale delle operazioni di logistica all’interno del porto di Livorno?

Abbiamo analizzato e valutato i benefici attesi dal 5G per il porto di Livorno, guardando a tutti i processi portuali di logistica.

Inoltre, abbiamo quantificato con numeri reali i benefici attesi dal 5G per il processo di Container operation terminal oggetto del nostro trial 5G in condizioni reali. I nostri risultati sono descritti nel report appena pubblicato “5G Port of the future”.

Il 5G ha permesso di migliorare lo scambio di informazioni in tempo reale all’interno del terminal portuale, portando alla riduzione dei tempi di operation logistiche e dei movimenti non necessari durante la movimentazione delle merci. Questo aspetto permette di ottimizzare i processi in modo significativo, diminuendo il consumo di carburante e il CO2 associati. Grazie ad un modello elaborato insieme ai partner di progetto, si calcola che in questo modo ogni anno sia possibile ridurre le emissioni dell’8,2% pari a quasi 148.000 kg di CO2 per container terminal, contribuendo agli obiettivi definiti dall’Sdg numero 13 (Climate action). Inoltre, in termini economici, le stime indicano un risparmio di 2,5 milioni di euro all’anno grazie all’ottimizzazione dei tempi di ormeggio delle navi e un miglioramento del 25% della produttività attraverso l’utilizzo di gru controllate da remoto in 5G. Queste cifre da sole evidenziano gli immensi potenziali benefici abilitati dal 5G se implementato su vasta scala nei porti d’Italia, d’Europa e del mondo.

Questo risultato sarebbe stato possibile senza la collaborazione di tutti, autorità locali incluse?

L’approccio in ecosistema pubblico-privato e di collaborazione aperta con ciascun partner è stato molto importante. Infatti, il know-how e le esperienze dei singoli partner messe a fattor comune hanno rappresentato le fondamenta per costruire un progetto solido, ambizioso e allo stesso tempo concreto.

5G, Internet of things, realtà virtuale, realtà aumentata e intelligenza artificiale: sembrano ancora tecnologie del futuro eppure siete riusciti a sfruttarne le potenzialità. Potrebbero aiutare anche in situazioni di crisi sanitaria globale, come quella che stiamo vivendo?

Assolutamente sì. Sappiamo già che la comunicazione digitale si è rivelata oltremodo fondamentale durante il periodo della pandemia, per aver assicurato continuità in tutti gli aspetti critici all’interno della nostra società: per esempio, ha permesso alle aziende pubbliche e private di continuare le proprie attività grazie allo smart working; negli ambiti della formazione gli studenti delle scuole primarie fino alle università hanno potuto proseguire il proprio percorso di studi con la didattica a distanza; nella dimensione personale, ciascuno di noi ha potuto rimanere in contatto visivo virtuale con i propri cari.

Il 5G è come un’autostrada con molte più corsie rispetto ad oggi, se si vuole fare una semplice metafora, poiché ha il potenziale esponenziale di apportare nuove e più avanzate applicazioni. Molte attività lavorative che nonostante la pandemia hanno oggi richiesto la presenza dei lavoratori nel luogo delle operazioni appunto come la logistica, domani potranno invece essere controllate ed eseguite in remoto. Come appunto la guida delle gru nei porti, che nel nostro progetto 5G Port of the future avviene in remoto grazie alle reti di telecomunicazioni 5G e soluzioni di VR/AR.

Il settore della telemedicina integrato con soluzioni e tecnologie 5G sicuramente è tra quelli che potrebbero fare la differenza in una situazione sanitaria globale; infatti chirurgia a distanza, visite ed analisi mediche a distanza potrebbero essere garantite a tutti, nonostante le problematiche di lockdown e distanziamento sociale che abbiamo tutti visto e vissuto in questi mesi.

In relazione agli Obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 delle Nazioni unite (Sdgs), il progetto come contribuirebbe a raggiungerli?

Il progetto è stato pensato per essere un banco di prova per la sperimentazione di nuove soluzioni 5G, soprattutto in relazione agli Sdgs (Obiettivi di sviluppo sostenibile) 2030 delle Nazioni unite.

In linea con i risultati della nostra analisi pubblicata nel report 5G Port of the future, sappiamo che la trasformazione digitale abilitata dal 5G nel porto di Livorno ha il potenziale di: migliorare gli aspetti economici e di efficienza del porto e al contempo assicurare la sicurezza dei lavoratori in questo settore e di migliorarne il profilo di lavoro, contribuendo così al Sdg 8; di rendere le attività logistiche portuali più responsabili da parte di tutti i soggetti coinvolti, contribuendo al Sdg 12; di abbattere l’impatto di CO2 dell’8.2% per singolo container terminal, contribuendo al Sdg 13; ultimo, ma non meno importante, abbiamo lavorato in partenariato pubblico-privato insieme per gli stessi goal di sviluppo sostenibile, contribuendo al Sdg 17.

In questo progetto avete tenuto conto dell’adozione di carburanti alternativi sostenibili nelle imbarcazioni per il trasporto di merci e persone?

L’adozione di carburanti alternativi sostenibile non era tra gli obiettivi del progetto europeo Corealis.

È un progetto replicabile?

Assolutamente sì, e ci auguriamo che quest’ultimo riconoscimento del prestigioso “Award industrial energy efficiency” assegnatoci da parte di Hannover Messe possa contribuire ulteriormente a far conoscere la nostra esperienza e best practice agli altri porti italiani e del mondo.

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