Gli sviluppi della guerra in Ucraina e il sostegno europeo a Kiev. Le ricadute umanitarie, alimentari, energetiche e di sicurezza del conflitto. Gli aiuti a famiglie e imprese colpite dalla crisi. Le prospettive di allargamento dell’UE. Il seguito della Conferenza sul futuro dell’Europa. Si tratta degli argomenti all’ordine del giorno del Consiglio europeo previsto per ieri e oggi, in cui l’energia è un elemento altamente trasversale, su cui il presidente Draghi ha relazionato alle Camere mercoledì.

In Europa l’andamento del prezzo dell’energia è alla base dell’impennata dei tassi di inflazione degli ultimi mesi”, ha spiegato il premier in Parlamento (qui il discorso completo).

A maggio l’inflazione ha raggiunto il 7,3% ma l’inflazione di fondo (che esclude i beni energetici e alimentari) è meno della metà. Per frenare l’aumento generale dei prezzi e tutelare il potere d’acquisto dei cittadini è essenziale agire anche (e sottolineo ‘anche’, perché i campi di intervento sono vari e non si limitano a questo) sulla fonte del problema e contenere i rincari di gas ed energia. I governi hanno gli strumenti per farlo. La soluzione che proponiamo da diversi mesi è l’imposizione di un tetto al prezzo del gas russo che consentirebbe anche di ridurre i flussi finanziari verso Mosca. Il Consiglio europeo ha dato alla Commissione il mandato di verificare la possibilità di introdurre un controllo, un tetto al prezzo. Questa misura è diventata ancora più urgente alla luce della riduzione delle forniture da parte di Mosca: le forniture sono ridotte, il prezzo aumenta, l’incasso da parte di Mosca resta lo stesso e le difficoltà per l’Europa salgono vertiginosamente”.

Dunque, ha concluso Draghi, “l’Europa deve muoversi con rapidità e decisione per tutelare i propri cittadini dalle ricadute della crisi innescate dalla guerra. Dall’anno scorso l’Italia ha stanziato circa 30 miliardi di euro in aiuti a famiglie e imprese. Parte di questi interventi sono stati finanziati con un contributo straordinario delle grandi aziende energetiche che hanno maturato profitti enormi grazie all’aumento dei prezzi. Con questa misura abbiamo dunque chiamato le imprese che hanno beneficiato di rincari eccezionali a compartecipare a costi che tutta la società sta sopportando. È stata una scelta dettata da un principio di solidarietà e di responsabilità”.

Da segnalare, inoltre, che ieri in Parlamento si sono svolte le presentazioni delle relazioni annuali 2021 redatte dall’Autorità nazionale Anticorruzione e dalla Commissione di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti.

Senato della Repubblica

Con 179 voti favorevoli e 22 contrari l’Assemblea del Senato ha rinnovato la fiducia al Governo approvando un maxiemendamento interamente sostitutivo del Ddl n. 2598 di conversione in legge del DL 30 aprile 2022, n. 36, recante ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il testo passa all’esame della Camera.

Martedì, invece, la commissione Lavori pubblici ha avviato l’esame del Ddl n. 2646 di conversione in legge del DL 16 giugno 2022, n. 68, recante disposizioni urgenti per la sicurezza e lo sviluppo delle infrastrutture, dei trasporti e della mobilità sostenibile, nonché in materia di grandi eventi e per la funzionalità del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili.

Sul fronte delle audizioni, invece, la commissione Industria ha ascoltato lunedì i rappresentanti di Aiget, Arte, Cna e Cncu sulla comunicazione UE n. 138 del 2022, “sicurezza degli approvvigionamenti e prezzi energia”, mentre martedì sono intervenuti Gse, Rse ed Enel (le memorie).

Nelle slide proiettate Enel ricorda la proposta italiana in sede europea richiamata anche dal premier Draghi mercoledì nelle sue comunicazioni: “La proposta italiana di introdurre un tetto temporaneo sul prezzo wholesale del gas a livello EU affronta il problema della crisi energetica alla radice. Riducendo i prezzi di importazione del gas, il meccanismo agisce sui fondamentali del mercato, offrendo fin da subito una riduzione dei prezzi dell’elettricità. Evita il rischio di frammentazione del mercato interno dell’energia a causa di varie misure nazionali non coordinate”.

Da segnalare, inoltre, che la stessa commissione Industria ha approvato una risoluzione nell’ambito di un affare assegnato sulle “Questioni relative alla fruizione degli incentivi per l’efficientamento energetico degli edifici”.

Nell’atto la commissione impegna il Governo “ad adottare, in tempi estremamente celeri, ogni opportuna iniziativa, anche di carattere legislativo, volta a garantire le più ampie possibilità per le imprese del settore di operare nell’ambito degli interventi previsti dal superbonus 11%, in particolare rendendo funzionale e pienamente utilizzabile il meccanismo della cessione del credito, consentendo così lo sblocco dei crediti d’imposta presenti nei cassetti fiscali delle medesime imprese”.

Inoltre, l’impegno “ad ampliare la platea dei cessionari, prevedendo, tra l’altro, la possibilità per le banche e le società appartenenti a un gruppo bancario di cedere i crediti d’imposta derivanti ai propri correntisti corporate rientranti nella definizione europea di piccole e medie imprese, di cui al decreto Mise del 18 aprile 2005, valutando anche l’opportunità di coinvolgere Poste Italiane e Cassa depositi e prestiti”.

Camera dei deputati

Sempre in aula, ieri, il titolare del Mise, Giancarlo Giorgetti, ha risposto all’interrogazione n. 3-03036 in tema di “iniziative volte ad assoggettare i carburanti al regime di prezzo amministrato” (qui i testi completi dell’atto e della risposta).

Il ministro ha precisato come sia “in corso un’indagine conoscitiva finalizzata a verificare le anomalie sull’andamento dei prezzi dei carburanti praticati nell’ambito dell’intera filiera di distribuzione commerciale”.

Lo stesso giorno la sottosegretaria al Mite Vannia Gava è intervenuta in commissione Ambiente rispondendo alle interrogazioni: 5-08300, misure per incentivare la produzione nazionale di gas, anche attraverso la rimozione del divieto di prospezione e coltivazione di idrocarburi in alcune zone del territorio nazionale, tra cui il Golfo di Venezia; 5-08301, ipotesi di commissariamento della Sogin e misure per garantire il completamento dei compiti assegnati alla società, con particolare riguardo all’individuazione del sito nazionale delle scorie nucleari; 5-08302, individuazione delle modalità per l’adozione di sistemi di deposito cauzionale degli imballaggi, anche sulla scorta delle analoghe esperienze europee; 5-08303, tempi di adozione dei decreti per la definizione della disciplina dell’autoconsumo e delle comunità energetiche rinnovabili; 5-08304, tempi di emanazione del decreto per la definizione delle modalità di controllo da parte del Gse sugli impianti da fonti rinnovabili che accedono agli incentivi fiscali (qui tutti i testi degli atti e delle risposte).

Si precisa che il Governo, anche per fronteggiare l’attuale situazione di crisi energetica, sta ponendo in campo ogni possibile misura per affrontare l’emergenza e sostenere una più ampia diversificazione delle fonti – ha spiegato Gava – rammentando che nel corso del 2022 è intervenuto attraverso l’emanazione di più provvedimenti normativi d’urgenza, ai quali il dibattito nelle commissioni competenti e in assemblea ha contribuito nella messa a punto delle migliori soluzioni riguardo l’esigenza di semplificazione delle procedure e di sviluppo delle Fer in Italia”.

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Nato ad Avellino, giornalista professionista, laurea in comunicazione di massa e master in giornalismo conseguito all’Università di Torino. È direttore della rivista CH4 edita da Gruppo Italia Energia. In precedenza ha lavorato nel settore delle relazioni istituzionali e ufficio stampa, oltre ad aver collaborato con diversi media nazionali e locali sia nel campo dell’energia sia della politica. È vincitore di numerosi premi giornalistici nazionali e internazionali.